Se la tecnologia è umana. Le frontiere dei microchip

Informatica e imprenditoria, in un convegno organizzato dalla società Refida. Ospiti doc: Profumo, con tanti amici in città; Mosconi, uno dei big di Bloomberg.

Se la tecnologia è umana. Le frontiere dei microchip

Se la tecnologia è umana. Le frontiere dei microchip

Ieri anche Alessandro Profumo, ex Unicredit, ex Monte Paschi e fino a qualche settimana fa ai vertici di Leonardo, la società di armamenti statale, in Prefettura, nel salone Metaurense messo a disposizione dal prefetto Emanuela Saveria Greco, per il convegno sull’intelligenza artificiale organizzato dalla società Refida guidata da Agostino Cesaroni, uno dei commercialisti di riferimento del territorio. Un pomeriggio con un’alta partecipazione, sia per il tema del convegno e cioè l’intelligenza artificiale, sia anche per gli ospiti che si sono alternati al microfono per parlare di questa tematica di strettissima attualità.

Una novità non per tutti, perché proprio Alessandro Profumo ha parlato dell’evoluzioni dei sistemi informatici partendo proprio dalle sue esperienze a Monte Paschi e poi a Leonardo.

In sala molti professionisti ed anche diversi esponenti della politica a partire dal sindaco Matteo Ricci. Naturalmente la star è stata Alessandro Profumo che ha un ormai lungo rapporto con la città dovuto all’amicizia con il mobiliere Bernardino Battistelli.

Tra gli ospiti di rilievo della giornata anche Andrea Mosconi, pesarese doc, che è ai vertici di Bloomberg una delle società di riferimento a livello mondiale per chi opera nel campo della finanza. Mosconi passa ormai il suo tempo a New York e attacca subito dicendo: "Che bello che è quando si torna a casa". Un invito quello di Mosconi anche alle industrie locali a produrre chip che sono molto richiesti a livello mondiale. E parlando del nostro territorio ha detto che "la provincia è il luogo ideale perché umanizza la tecnologia". Il tutto facendo riferimento alla possibilità di inserire nostre industrie nella produzione di chip.

Profumo invece ha battuto su un punto che è al centro di grandi discussioni perché "l’intelligenza artificiale è nelle mani di pochi privati che hanno certamente investito cifre importanti che il pubblico non può permettersi e i privati stanno ottenendo anche ricchezze spaventose. Come le stanno realizzando? Allocando il reddito prodotto in Paesi che sono difficilmente identificabili, per cui difficilmente tassabili. Il tema che deve essere affrontato – ha concluso Profumo – in modo deciso a livello europeo: serve una politica industriale che definisca i temi da affrontare sull’intelligenza artificiale e che consenta al pubblico di avere la capacità di esigere tasse, risorse che dovrebbero essere investite nello sviluppo". Ad aprire i lavori del pomeriggio organizzato dalla società Refida, proprio Agostino Cesaroni. E sul tema sono anche intervenuti esponenti collegati alla Ibm red alla Teamsystem. Oltre 200 le persone presenti.