Tamponi, mascherine, chiusure La seconda guerra al virus

Viaggio a Montecopiolo, cuore del focolaio "Ultimi casi negativi"

Il sindaco Pietro Rossi

Il sindaco Pietro Rossi

di Alessandro Mazzanti

"Tutti gli ultimi tamponi sono negativi". Si fa coraggio Pietro Rossi, 29 anni, sindaco di Montecopiolo, cellulare bollente da mercoledì scorso, quando dal medico di famiglia del paese ha avuto la notizia che la "paziente uno" di questo ultimo focolaio scoppiato nel paese ha avuto sintomi da covid ed è risultata positiva poco dopo. Cinque positivi (compresa lei, una donna di 42 anni), decine di tamponi fatti e da fare. Si allestirà nelle prossime ore un drive in-tamponi all’ex ospedale di Macerata Feltria per procedere allo screening. Sono queste le cifre che fanno ripiombare il paese di mille anime al confine con la Romagna nell’incubo Covid: 5 positivi in pochi giorni, quando in tutti i 4 mesi e oltre dell’emergenza, quindi da febbraio alla scorsa settimana, dice sempre Rossi, "ne abbiamo avuti in tutto 9".

La paziente uno è attualmente ricoverata gli infermi di Rimini con la polmonite. Le sedi del focolaio si sa quali sono: il bar di Villagrande tramutatosi in ristorante, musica con dj, tavoli all’aperto e cena di pesce svolta il 18 luglio scorso: il cibo portato da un camioncino, e alla cena hanno partecipato una settantina di persone, ora tutte in isolamento e molte di queste sottoposte a tampone. Era una rimpatriata di quelli della classe ’78, "ma c’erano anche ventenni, trentenni e cinquantenni", dice una coppia di ragazzi che si ferma davanti a una delle due macellerie del paese. Insomma, si sono fermati in tanti a quella serata amarcord. Comune e Asur stanno controllando nome per nome chi ha partecipato, per sottoporli ad eventuale tampone o quarantena.

L’altro evento è il battesimo per la figlia di un musicista di Macerata Feltria, Giacomo Baldoni, 37anni, che inizia ad avere i primi sintomi, anche lui, martedì 21. Il battesimo si svolge in uno dei ristoranti più prestigiosi del paese, a circa 800 metri dal bar. Quattro tavoli tondi al centro sala, tavoli separati uno per ciascuno gruppo famigliare, tutto si svolge "in totale sicurezza", come diceva sconsolato ieri mattina il titolare e come conferma lo stesso Giacomo. Gli sono piovute disdette, alle 12,30 circa di ieri il ristorante era deserto ed è attualmente chiuso. "Eppure avevamo anche tolto 100 posti, per rispettare alle lettera le regole del ministero", dice ancora il titolare. Ma appunto, Giacomo Baldoni, il padre della bambina festeggiata, era in quel ristorante ed è quello che il martedì successivo manifesta sintomi di covid e poco dopo risulta positivo al tampone. Per fortuna è l’unico dei 28 invitati: non sa dove l’ha preso, ma tutti gli altri stanno bene, e sono senza sintomi, anche se in attesa di tamponi. Che relazione c’è tra i due eventi, il battesimo e la cena di pesce? Apparentemente, nessuna. Gli invitati del battesimo (era una cena, c’era gente di Pietrarubbia, Macerata Feltria, Pesaro e due di San Clemente) sono andati poi a casa, e non all’altra cena nel bar dei 42enni. "Anche se – come dice il sindaco Rossi – quello è un bar in cui si ferma tutto il paese". La titolare, non commenta. Si sa per certo che il suo locale è ora chiuso e potrà riaprire solo dopo la sanificazione.

Intanto il sindaco Rossi ha firmato l’ordinanza che resterà in vigore fino all’8 agosto prossimo, e che tutti ieri mattina leggevano affissa nel luoghi pubblici e ne negozi: obbligo di mascherina su tutto il territorio comunale, parchi giochi e giardini pubblici del paese chiusi, la chiusura di aree e strutture pubbliche e private con rischio assembramenti e in cui non si possa garantire la costante vigilanza sull’obbligo di distanziamento. "Vogliamo affrontare l’estate con normalità – torna alla carica il sindaco Rossi – pensare mi hanno chiamato anche i colleghi dei paesi vicini, ma soprattutto i ristoratori e gli albergatori. Tra un paio di settimane anche qui è Ferragosto. E noi lavoriamo con il turismo. Eravamo su una buona rotaia: ad esempio con la realizzazione del Bike Park, per i percorsi cicloturistici da realizzare lungo le sciovie di Montecopiolo. Oltre al parco del Monte Montone, che è già conosciuto. Ora bisogna mantenere la calma e lavorare su tre fasi: controllare il focolaio, mandare il messaggio ai turisti che il paese è visitabile e tornare alla normalità".

Sempre ieri mattina, le squadre Usca (unità speciali di continuità assistenziale) di Urbino giravano per il paese, per effettuare tamponi e visite. "In modo – dicono i due medici che erano in servizio ieri, Lorenzo Minieri e Serena Tinti – da poter fare un primo filtro, ed evitare che la gente vada in ospedale se non ce n’è bisogno". Resta la paura. E lo sconcerto per questa "mazzata", come dicono i residenti di qui, "che non doveva arrivare proprio adesso".