Terze dosi, le case di riposo accelerano

Ieri 60 vaccinazioni a Casa Roverella (Santa Colomba). E in via Spada in 48 hanno fatto insieme anche l’antinfluenzale

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di Benedetta Iacomucci

Ci sono Angela Matteacci, 92 anni, e Nadia Baldini, 73, che aspettano in pole position. Scrutano, senza perdersi nemmeno un passaggio, i medici Stefano Lisotti e Gianfranco Del Piccolo, che due metri più in là preparano le dosi. Le terze. Hanno già il braccio scoperto, mentre lì accanto, Franco Grandozzi, serafico attende il suo turno leggendo il Carlino. "Dottore, non vada su nelle camere, cominci da qui", lo pregano. E il rito inizia.

Pomeriggio di vaccinazioni, ieri a Casa Roverella: 111 ospiti in tutto, 60 dei quali hanno ricevuto il terzo richiamo. Una giornata iniziata nel trambusto del terremoto, che per fortuna anche a Santa Colomba, a parte qualche stordimento, non ha causato danni alla struttura né particolari inquietudini agli ospiti. Inquietudini che appartengono casomai più ai responsabili delle strutture, dopo le notizie che giungono dal sud delle Marche, dove si è riaffacciato lo spettro dei focolai nelle case di riposo. "Per fortuna la situazione qui è tranquilla – dicono Simona Zoppi, responsabile della struttura e Gino Grandoni, presidente del Consorzio –. Manteniamo la guardia alta, facciamo tamponi antigenici ogni 15 giorni, siamo attenti nelle procedure per l’ingresso degli esterni. Abbiamo avuto solo due falsi positivi. Comunque, su sollecitazione dell’Asur, stiamo accelerando sulle terze dosi. E al momento tutti quelli che potevano hanno aderito". Terze dosi anche a Casa Aura, l’altra costola del Santa Colomba, dove l’altroieri sono state effettuate altre 44 somministrazioni. Mentre il personale sanitario – qui come altrove – si è organizzato tramite gli hub vaccinali.

"Se qualcuno era titubante? Assolutamente no. Qui i nostri non vedono l’ora". Lo racconta Angela Polselli, direttrice di Casa Padre Damiani: "Martedì 19 sono state somministrate 56 terze dosi su 70 ospiti. Un bel numero, perché gli anziani sono desiderosi di uscire, frequentare le famiglie... e considerano questo un modo di recuperare i propri spazi di libertà. Di una cosa sola sono stanchi: dei tamponi ogni 15 giorni. Quelli sono fastidiosi, in effetti, ma al momento rappresentano l’unico modo per non rischiare di ritrovarsi come nel 2020".

E lunedì scorso anche in via Spada una cinquantina di ospiti – 48, per l’esattezza – ha dato l’assenso alla vaccinazione con la dose cosiddetta booster: "Sono venuti tre medici di base, che sono quelli che hanno il maggior numero di pazienti qui in struttura – racconta il responsabile Michele Corbelli – e hanno fatto sia la terza dose che l’antinfluenzale, tutto insieme". La prossima settimana, il 3 novembre, toccherà agli ospiti del Beato Sante con circa 28 somministrazioni. Poi, via via, man mano che saranno trascorsi i sei mesi dal secondo richiamo, verranno vaccinati tutti gli altri. A quanto risulta, infatti, al momento nelle Case di riposo del distretto di Pesaro tutti hanno dato il consenso alla terza dose. Ed è stato un consenso pieno e convinto. Al momento, sono già 208 i ’richiamati’ nelle strutture.

Intanto però il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha diffuso un messaggio: "Il numero dei soggetti positivi al Covid è tornato a crescere anche nella nostra regione – ha messo in guardia –. Finora l’impatto sulle strutture sanitarie è stato contenuto ma i ricoveri hanno visto negli ultimi tre giorni un incremento. Senza ingenerare allarmismo, è però importante tenere alta l’attenzione, soprattutto ora che rientriamo nella stagione più fredda e si torna a vivere la maggior parte delle nostre attività in luoghi chiusi".