Tragedia in mare davanti a bagni Ridolfi: malore fatale per Alberto Andreani

Il suo corpo galleggiava a cinquanta metri dalla riva poco dopo mezzogiorno, vani i soccorsi di bagnini, Guardia Costiera e 118

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È circa mezzogiorno e mezzo. Il mare spinge con onde anche di un metro e mezzo. In mattinata pochi hanno fatto il bagno. In acqua non c’è quasi nessuno. Ad un tratto i bagnini di Ponente, nel tratto di spiaggia antistante bagni Ridolfi, vedono un corpo che galleggia nei pressi della boa di segnalazione delle barriere soffolte, a circa cinquanta metri dalla riva. Uno dei bagnini, Luca Pasquinelli, si getta nelle acque con il suo moscone remando poderosamente contro le onde, nel frattempo anche i suoi colleghi si mobilitano assieme al personale della Capitaneria di Porto di Pesaro che si trova casualmente nella zona per controlli di rito. Il bagnino raggiunge in brevissimo tempo il punto in cui l’uomo galleggia, si getta in acqua nonostante le onde alte e la forte corrente, lo afferra e lo trascina a bordo, per poi tornare a riva aiutato dai colleghi. Qui inizia il disperato tentativo di rianimazione dell’uomo, proseguito poi dal personale del 118. In tutto quasi un’ora ma è tutto tragicamente inutile, nonostante i soccorsi siano stati tempestivi ed efficaci. Non c’è nulla da fare. Della sua identità non si saprà nulla fino alla seconda parte del pomeriggio: Alberto Andreani, 71 anni, consulente di antinfortunistica, docente a Urbino, giudice onorario del tribunale di Pesaro, notissimo in città. Sotto choc i presenti. Tutta la spiaggia tra i bagni Ridolfi e Roby ha assistito alla tragedia.

"Abbiamo visto il corpo galleggiare laggiù, all’imbocco delle scogliere. Il bagnino è stato coraggioso e velocissimo, così come i soccorsi", dice Luciano Giusti. Luca Cavallini, 47 anni, un turista di Ferrara ex guardia giurata e già rianimatore, ripercorrere quegli attimi fatali: "Ero sul lettino, ho visto il bagnino gettarsi tra le onde con grande coraggio con il suo moscone e raggiungere quel corpo che galleggiava. Il bagnino si è tuffato e da solo ha portato l’uomo sul moscone con una manovra molto abile. Credo che ci fosse ancora battito cardiaco. Poi a riva sono stati tutti eccezionali, i bagnini, gli uomini della Capitaneria di porto, il personale del 118, i soccorsi sono stati tempestivi e anche efficaci per quello che potevano. Per primo è stata fatta la rianimazione cardiopolmonare, poi defibrillatore, intubazione, ecg, ecografia, abbiamo visto provarci in tutti i modi, sono stati tutti eccezionali. Ma credo mancasse la respirazione, pur in presenza del battito e quando abbiamo visto quell’uomo arrivare a riva le sue condizioni apparivano già molto critiche". Il gruppo dei bagnini di salvataggio ha lavorato assieme alla Guardia costiera per oltre un’ora. Alessandro Vichi, coordinatore della zona per i bagnini di salvataggio: "Abbiamo fatto quello che dovevamo e quello che potevano, le condizioni del mare erano proibitive, ma l’azione dei ragazzi è stata esemplare". Luca Pasquinelli, il bagnino che per primo si è gettato in acqua e ha riportato il corpo a riva, si sottrarre ad ogni dichiarazione. Non si sente un eroe ad avere sfidato il mare in quel modo. E’ ancora provato per l’accaduto: "Quello che ho fatto non è servito a salvare quell’uomo". Restano da capire le cause del decesso, se Andreani stesse nuotando o camminando e se, come pare, provenisse dalla direzione del porto e verso levante.

Davide Eusebi

(ha collaborato

Maria Silvia Cabri)