REDAZIONE PESARO

Truffa informatica: colpita la Centraltubi

Degli hackers si sostituiscono ad un fornitore della ditta facendosi inviare oltre 300mila euro di pagamenti su un conto fantasma

Truffa informatica ai danni della Centraltubi di Lunano, del gruppo Boscarini. Degli hackers si sono sostituiti ad un fornitore sloveno inviando alla ditta di Lunano una serie di fatture vere (clonate al fornitore) per un ammontare totale di oltre 300mila euro. La Centraltubi e in particolare una loro ditta, la Deriplast group, ricevendo le fatture attese ha iniziato a pagarle in tre momenti diversi saldando il tutto il primo di ottobre. Anche il differente iban a cui versare, da una banca slovena ad una londinese, non è stato un problema. La ditta di Lunano ha inviato una mail di conferma del cambio di banca all’indirizzo del fornitore ricevendo una risposta tranquillizzante: il nuovo iban era regolare. Ma era la risposta dei truffatori perché controllavano la casella di posta del fornitore sloveno, quindi erano prima gli hackers a leggerfe le mail del fornitore e poi il diretto interessato. La Centraltubi ha pagato senza porsi altri problemi ma due giorni dopo, si è vista chiamare dal fornitore per un sollecito dei pagamenti. "Ma come? Ti abbiamo pagato tutto". Di lì a poco la constatazione di esser stati vittime di una truffa informatica.

La direzione aziendale di Lunano ha presentato subito denuncia alla polizia postale di Pesaro per cercare di risalire agli autori della truffa, anche se non sarà facile. E’ stata contattata anche la banca inglese dove sono stati dirottati i pagamenti e sembra che almeno l’ultimo più corposo pagamento sia stato bloccato dall’antiriciclaggio, anche se ancora la banca non ha né confermato né smentito questa c ircostanza.

Scrive l’azienda di Lunano: "Vogliamo mettere in guardia tutti gli imprenditori dai rischi delle

truffe informatiche. Pur essendo un gruppo leader nel settore dei sistemi di canalizzazione, con più di venti realtà aziendali sia in Italia che all’estero, con 700 dipendenti e un fatturato di oltre 300 milioni, ci siamo trovati ad essere vittime di una truffa informatica organizzata con base a Londra". E ancora: "Abbiamo sentito il dovere di denunciare pubblicamente quanto ci è accaduto non solo per dare un monito a questi malviventi, ma anche per dovere etico di avvisare tutti gli imprenditori come noi che, ogni giorno, sono presenti sul campo e che nelle loro attività mettono anima e corpo e sono sempre in prima linea. State attenti, innalzate il livello di sicurezza informatica e inasprite le procedure di controllo interne. Confidiamo nelle Autorità giudiziarie e nella collaborazione dei due primari istituti bancari coinvolti nella transazione che ci stanno aiutando con la massima professionalità e solerzia. Non è possibile pensare di non individuare i responsabili con il rischio che denaro guadagnato col lavoro possa in qualche modo finanziare altre attività illecite. Nonostante il fatto abbia connotazioni poco felici, fa piacere vedere che esistono persone forti che combattono per quello che hanno costruito e che difendendo l’azienda e tutte le famiglie che ci lavorano. Speriamo che tutta l’imprenditoria italiana tragga spunto da questo atto e che le Autorità possano nel giro di breve tempo scoprire i truffatori"

ro.da.