Pesaro, terrore al pronto soccorso: ubriaco aggredisce gli infermieri

Protagonista un 23enne trovato dal padre in stato di seminconscienza al parco: all’arrivo in ospedale si riprende e diventa una furia. A pagarne le conseguenze una giovane sanitaria e un collega, che ha riportato la frattura della spalla. Oggi manifestazione di protesta

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Pesaro, 5 novembre 2021 - Ha sferrato un pugno in faccia ad un’infermiera del pronto soccorso colpevole di farlo attendere troppo. E l’ha gettata a terra. Poi, di fronte all’arrivo di un altro infermiere che correva in aiuto della collega, lo ha aggredito dandogli un pugno che lo ha mandato a terra procurandogli una frattura alla spalla. Terrore l’altra sera alle 20 al pronto soccorso San Salvatore di Pesaro dove un ragazzo di 23 anni, di Pesaro, portato dal padre dopo che questi lo aveva trovato steso in una panchina di un parco in stato di semincoscienza da alcool e droghe, ha sferrato pugni, calci e sputi agli operatori sanitari compreso il primario Umberto Gnudi.

Pesaro, il primario Gnudi: "Ha sputato anche a me. È un inferno"

E tutto questo sotto gli occhi inebetiti del padre del giovane, rimasto in disparte a piangere. Un infermiere presente racconta: "E’ stato un inferno. Questo ragazzo è arrivato che si reggeva a malapena in piedi. Ha detto che aveva un malessere. Prima di lui c’erano decine di persone. Ma lui ha cominciato ad insultare, poi si è diretto verso l’infermiera scatenando il terrore con pugni e sputi contro chiunque gli capitasse a tiro. Era impossibile da contenere. Poi siamo riusciti a gettarlo a terra e a sedarlo. Ma basta lavorare così. Con i vigilantes non sarebbe successo"

Nel frattempo era stata chiamata la polizia. All’arrivo, il 23enne era già sotto sedativo tanto da venir ricoverato in rianimazione per sottoporlo a ventilazione forzata. Quando poi ieri è stato svegliato ha ripreso immediatamente con le sue escandescenze, tanto da rendere ancora una volta necessaria una dose di sedativo per cui fino alla tarda serata di ieri l’aggressore stava dormendo nel lettino della rianimazione mentre l’infermiere a cui ha fratturato la spalla ne avrà per trenta giorni e per quindici giorni l’infermiera che ha ricevuto un pugno in faccia.

Inoltre, l’aggressore non è vaccinato e si attende di sapere se possa essere negativo o meno al tampone. Ma ora gli infermieri protestano, si fermano oggi per un flash mob di 1 minuto, non vogliono andare al lavoro con la paura di entrare in un girone infernale, pronti a subire di tutto per le attese al pronto soccorso. Non è un caso, che i bandi di concorso per reclutare medici e infermieri vadano deserti. Scrive la Cgil: "Escalation di violenze senza fine contro i sanitari: insultati per essersi sottoposti al vaccino, aggrediti mentre svolgevano la propria attività di presa in carico territoriale come nel caso del personale delle Usca, pestati mentre stavano prestando soccorso come nel caso del personale medico e paramedico del 118, del Dea e di radiologia. Purtroppo non è la prima volta e, salvo una breve parentesi, il personale della dirigenza e del comparto è tornato ad essere oggetto di frustrazioni ed aggressioni da parte di chi non vuole o non riesce ad ottenere la cura necessaria, anche per i tagli alla sanità avvenuti in tutti questi anni. Ma ora chiediamo l’adozione di provvedimenti esemplari"

ro.da.