In classe abbiamo parlato di un tema che ci ha colpito profondamente: la violenza contro le donne. Non riusciamo a capire come nel 2024, in un mondo che si definisce civile, esistano ancora uomini che usano la forza e la prevaricazione sulle donne, umiliandole e maltrattandole. Le donne sono sempre state considerate inferiori rispetto al genere maschile e questa disparità deriva da pregiudizi ormai inculcati all’interno della società da generazioni.
Le notizie trasmesse dai media sono piene di storie di violenza domestica, di femminicidi, di abusi psicologici. Le donne che subiscono violenza spesso si chiudono in se stesse, hanno paura, perdono fiducia negli altri. E’ importante parlarne a scuola, con gli amici, in famiglia. I ragazzi devono essere educati al rispetto delle donne fin da piccoli. Si deve insegnare loro che la vera forza sta nell’amore, nella gentilezza, nell’empatia. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può fare un passo per cambiare le cose.
Possiamo iniziare dal rispetto, dalle parole gentili, dall’ascolto. Possiamo dire "no" alla violenza, in ogni sua forma. Possiamo costruire un futuro migliore, insieme. A questo proposito ci è stata fornita l’opportunità di incontrare una grande donna che ha subito queste violenze e discriminazioni in prima persona: Filomena Lamberti, una donna che, pur avendo vissuto una storia terribile, ha avuto la forza di ribellarsi e di diventare un simbolo di speranza per tante altre donne.
Filomena è stata vittima di violenza da parte del marito per trenta lunghi anni. Ha subito botte, umiliazioni, minacce. Un giorno, esasperato dalle sue richieste di separazione, il marito le ha gettato addosso dell’acido, sfigurandole il volto completamente. Immaginiamo il dolore, la paura, la disperazione che Filomena deve aver provato. Ma lei non si è arresa. Ha trovato la forza di denunciare il suo aggressore, di ricostruirsi un’ altra vita e di diventare un esempio per tutte le donne che subiscono violenza. La storia di Filomena ci ha fatto riflettere su quanto sia importante non rimanere in silenzio di fronte alla violenza. Non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto, di denunciare, di allontanarsi da chi ci fa del male.
Nessuno merita di vivere nella paura e nella sofferenza. Ammiriamo il coraggio di Filomena, la sua determinazione nel riprendere in mano la sua vita. Lei è la dimostrazione che, anche dopo un’esperienza così terribile, è possibile rinascere e trovare la libertà. Speriamo che la sua storia possa arrivare a più persone possibili, per far capire che la violenza contro le donne è un problema che riguarda tutti e che dobbiamo combattere insieme.
Maddalena Sabatini,
Matilde Mariotti, Jacopo Malpassi, Marco Vetrano, Matteo Volkov, classe III A