Rombano i motori, quelli del campionato che sta per partire e quelli delle Yamaha su cui Rino De Laurentiis e Danilo Petrovic tengono la loro originale conferenza stampa, nella sede della D&G Motorsport, partner della Vuelle. I due lunghi, che compongono il poker italiano scelto da Pino Sacripanti per difendere i tabelloni, fanno il punto a dieci giorni dal via. "In queste settimane si sono visti dei miglioramenti graduali, anche quotidianamente direi – spiega Rino –. Almeno, io li noto allenamento dopo allenamento. Forse non saremo pronti da subito al 100% perché mettere insieme dieci giocatori nuovi non è facile, ma stiamo lavorando molto bene. Credo si sia visto al quadrangolare di San Sepolcro che la qualità con cui abbiamo giocato è stata superiore al torneo precedente: sia con Avellino che con Scafati, soprattutto con la Givova, che partecipa alla massima serie, abbiamo offerto due ottime partite. Adesso abbiamo altre due gare per mettere a punto le cose".
Anche il lungo serbo è fiducioso da questo punto di vista: "L’ultimo torneo ci è servito molto per sistemare le cose che restano da mettere a posto – dice Petrovic –. Facciamo ancora degli errori ma è del tutto normale per un gruppo che non ha mai giocato insieme, personalmente nessuno di questi ragazzi è mai stato mio compagno in passato quindi serve un po’ di tempo per adeguarci, serve pazienza ma io sono molto contento del lavoro che stiamo facendo. Secondo me abbiamo davvero un buon potenziale". Danilo è di sicuro uno degli elementi maggiormente da scoprire in questa Vuelle, avendo sempre giocato in A2 nel nostro paese i tifosi biancorossi non l’hanno mai visto: "In questa squadra mi reputo uno specialista, ci saranno delle partite dove giocherò di meno e altre dove invece avrò più minuti, ma dovrò essere sempre pronto quando il coach mi chiamerà in causa. E comunque, non sono un giocatore che guarda il minutaggio, perché credo che anche in pochi minuti posso dare tanto, ho le qualità per farlo e ritengo di possedere una buona capacità di concentrazione. Perché non ho mai giocato in serie A finora? Spero di poterlo fare il prossimo anno con Pesaro". Ha scelto il n.1 sulla sua canotta di gioco, non perché si ritenga tale ma "perché il mio preferito era il 10 e siccome qui è stato ritirato in onore di Ford, ho solo tolto lo zero".
Una delle questioni aperte durante il ritiro di Carpegna era l’impatto che avrebbe potuto avere un quartetto di lunghi italiani, De Laurentiis aveva invitato a chiederglielo più avanti e oggi risponde così: "Secondo me le nostre caratteristiche si sposano molto bene, abbiamo dimostrato di poterci completare a vicenda ed essere intercambiabili per cui anche io e Zanotti possiamo giocare insieme, inoltre non siamo egoisti, tutti a disposizione della squadra.
Elisabetta Ferri