"La strada sognata", il rifugio degli artisti e dei liberi

Presentato alla Biblioteca Oliveriana il nuovo libro della linguista Valeria Della Valle

Chiara Agostinelli, Valeria Della Valle, Brunella Paolini, Lucia Ferrati

Chiara Agostinelli, Valeria Della Valle, Brunella Paolini, Lucia Ferrati

Pesaro, 19 aprile 2023 - Una via magica, che diventa rifugio per tutte le persone libere, che si sciolgono dai vincoli del conformismo fascista. È “La strada sognata”, il nuovo libro di Valeria Della Valle, scrittrice e linguista romana, che ha voluto raccontare la sua via dell'infanzia, in una Roma degli anni 30 e 40 dominata dalla paura e dai dubbi. Una strada in cui tanti artisti e scrittori cercavano come luogo di libertà di espressione. La presentazione del libro, avvenuta nella Sala dello Zodiaco della Biblioteca Oliveriana, ha trovato ad accoglierla moltissime persone, pronte ad ascoltare alcuni estratti del testo dalla bocca di Lucia Ferrati, presidente dell'associazione Le Voci dei Libri, e a interessarsi al libro attraverso le domande della dottoressa Chiara Agostinelli.

"Questo è il mio primo lavoro di narrativa, ma che necessitava di essere raccontato - racconta Valeria Della Valle, autrice -. Quello che ho cercato fare, scrivendo questo libro, è stato cercare di non perdere la memoria di questa strada, di queste persone che ci abitavano e che l’hanno resa unica, anche, delle volte, pagandone le conseguenze. Nel libro si può notare come io non abbia mai messo il nome della via, perché nel mio pensiero questa via doveva essere una via nazionale, in cui ogni cittadino di ogni regione e di ogni città potesse riconoscersi, una via amata in cui fuggire quando le cose sembrano abbattersi su di noi”. La strada di cui si parla, in realtà, è via Margutta, in cui Valeria è nata e cresciuta. Il libro è diviso in due parti, tutte al femminile: “La strada sognata”, infatti, segue le vicende di Livia e, soprattutto, quelle di sua figlia Dede attraverso dieci racconti, incentrati di volta in volta sugli incontri della ragazzina, che gode di una grande libertà di movimento nella strada sotto il Pincio dove abita con i suoi genitori. I capitoli di Livia, come spiega l’autrice stessa, altro non sono che la storia di sua madre, di come viveva nella sua prima casa e di come ha conosciuto il marito, nonché padre dell’autrice.

La storia di Dede, invece, come è facile immaginare, parla proprio della nascita di Valeria e della vita all’interno di questa via: “Non è stato difficile scavare nella memoria, anche se non avevo mai scritto testi così narrativi – spiega Della Valle –. È un po’ come se queste storie le avessi immaginate dentro di me, che crescevano e crescevano fino a liberarsi da sole su un foglio bianco. Il lavoro, oltretutto, è consistito anche nella rielaborazione di storie che ho sentito da altri, parenti di residenti o abitanti stessi della via”.

Un tuffo nel passato, un libro che fa tornare alla mente tutte le difficoltà del tempo, ma che ricorda anche l'importanza di essere liberi.