Ale Rossi e quelle due stagioni in bianconero: "La Juventus non regalerà nulla alla Vis"

L’ex talento biancorosso ha giocato in bianconero nelle giovanili: "Anni fantastici, loro hanno la mentalità vincente nel dna"

Ale Rossi e quelle due stagioni in bianconero: "La Juventus non regalerà nulla alla Vis"

Ale Rossi e quelle due stagioni in bianconero: "La Juventus non regalerà nulla alla Vis"

Due anni a Torino, uno con gli Allievi nazionali e uno con la Berretti. Ale Rossi è, con Stramaccioni, l’unico giocatore della Vis ad avere vestito la maglia della Juventus. E’ accaduto nella stagione 2005-06 e in quella seguente quando, dopo quattro anni di settore giovanile alla Vis, Ale "piedi buoni" (visione di gioco e tecnica da professionista) fu ingaggiato dalla Juventus dopo un provino.

Rossi, che ricordi ha di quegli anni?

"Assieme a quella vissuta con la Vis, è stata l’esperienza più bella della mia vita. Lasciavo Pesaro per realizzare il mio sogno ed ero pieno di entusiasmo. Una esperienza che ripeterei mille volte, perchè è stata molto formativa sotto tutti gli aspetti. A Torino ho conosciuto compagni di squadra con cui ancora ci sentiamo e che sono tutti in Lega Pro: Pasquato del Trento, Curcio della Casertana e Castiglia ora all’Arezzo"

Ha mai pensato di potere arrivare in prima squadra?

"Quando sei lì è un obiettivo, anche se devo riconoscere che a quel livello ci sono giocatori bravi come te e anche di più anche nelle categorie giovanili. Certo, un pensiero l’avevo fatto"

La sua gara più bella in maglia Juve?

"Con gli Allievi nazionali ho vinto lo scudetto e in semifinale a Gubbio abbiamo battuto il Torino nel derby con un mio gol. Poi in finale a Perugia vincemmo con la Fiorentina, ai rigori. Negli Allievi nazionali mi allenava Storgato, ex giocatore di A, nella Berretti Schincaglia. Giocavo trequartista, ma scendevano a giocare con noi anche i giovani della Primavera, c’era tanta concorrenza"

Poi arrivò la chiamata alla Vis...

"Sì, due anni in Eccellenza con la vittoria dei playoff in finale con il Pisa. Poi sono tornato in serie d per tre anni, grazie anche alla famiglia Ferri che ringrazio sempre per la fiducia che ha avuto in me. Con la Vis ho disputato oltre cento partite e vinto due playoff e un campionato di serie D. Una fortuna: vincere con la squadra della tua città è qualcosa di speciale"

Il ricordo migliore?

"La vittoria in trasferta con la Samb con un mio gol, in Eccellenza, mentre in serie D con Sassarini ricordiamo la vittoria in casa con l’Agnonese, finale playoff e quella di Castelfidardo che valse la serie C"

Che cos’è la Juventus?

"Una società che vuole vincere sempre e comunque e questo lo capivi da subito, appena arrivato. La Juve è un modello educativo che va dalla scuola, al campo, nel segno del rispetto delle regole e dell’educazione"

Sarà una Juve affamata anche quella di domenica al "Benelli"?

"Sicuramente, non regalerà niente,m non è nel suo dna. Ma la Vis deve farcela, deve mettere in campo qualsiasi energia per potere vincere. E’ difficile ma non impossibile"

La Vis può salvarsi?

"Sì, ce la può fare, quando l’ho vista in casa ho avuto una buona sensazione, ha spesso fatto buone prestazioni"

Per vincere gli eventuali spareggi cosa serve?

"Concentrazione, spirito di squadra, pazienza, controllo e lucidità"

Sarà al "Benelli"?

"No, gioco con il Cattolica nella Promozione romagnola"

Le piacerebbe tornare un giorno?

"Mi piacerebbe molto, magari in altra veste"

Davide Eusebi

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