IL COMMENTO. Paparà-Cinciarini: la nuova bandiera

Il peso di Hackett nella Virtus è cruciale per evitare sbandamenti mentali e competere per lo scudetto. Paparà-Cinciarini si è distinto come uomo bandiera, sollevando il team e le tradizioni della società. La sfida con Reggio Emilia sarà un test importante.

Per evitare sbandamenti mentali, sarà bene dire subito una cosa: il peso di Hackett all’interno della Virtus è molto alto. Altrimenti uno poi tende a rovesciare la classifica. Per cui invece di lottare per la salvezza uno può pensare, dopo la vittoria con la V-nere, di poter competere per lo scudetto. Detto questo, parliamo del nuovo Paparà-Cinciarini. E cioè dell’uomo bandiera del match contro la corazzata bolognese. Senza di lui, ma questo da quando è arrivato alla Vuelle, i pivot che erano in linea di massima dei giocattoli molto grossi che stazionano dentro l’area, sono diventati delle armi pericolose o comunque fastidiose. Oltre la metà dei punti che arrivano da Totè portano la sua firma, i suoi passaggi. Poi ha preso rimbalzi e si è anche sbloccato nel tiro dalla distanza con 2 su 3 l’altra sera. Ma tutto questo non basta, perché Cinciarini contro la Virtus ha elevato il suo ruolo a portabandiera di questa città, di questa scuola di basket, di questa società ed anche delle sue tradizioni. Appunto il nuovo Paparà.

E all’interno di un organico dove sono più i dubbi delle certezze, se uno alza il tasso di adrenalina collettivo, forse riesce a far risorgere un gruppo che ha navigato per quasi tutto il campionato tra gli scogli imbarcando acqua e diventando anche fragile sotto il profilo psicologico. Se non sono ancora montagne russe come è successo nel dopo Brescia, lo si vedrà a breve giro di posta perché domenica arriva al PalaVitri Reggio Emilia che non è la Virtus, ma è soprattutto un giocatore: Galloway. Sulla carta una storia meno complicata. Sulla carta.

m.g.

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