LAURA GUERRA
Sport

Tirreno Adriatico oggi 12 marzo: Pogacar vince la tappa Apecchio Carpegna

Sesta tappa, azione in solitaria nata sulla seconda ascesa del Carpegna. Caruso è il primo degli italiani. La classifica

Tadej Pogacar trionfa nella sesta tappa della Tirreno Adriatico (Ansa)

Tadej Pogacar trionfa nella sesta tappa della Tirreno Adriatico (Ansa)

Pesaro, 12 marzo 2022 - Dalla birra di Apecchio al Sangiovese di Carpegna, a brindare alla vittoria, è stato il campionissimo Tadej Pogacar, con un'azione in solitaria nata sulla seconda ascesa del Carpegna, macinando una quindicina di km di fuga in compagnia solo del proprio battito cardiaco e gli applausi del pubblico.

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Sulla montagna cara a Pantani, attacca e semina tutti. Il giovane talento sloveno, dopo il trionfo a Bellante fa dunque sua anche la sesta tappa della Tirreno da Apecchio a Carpegna, 215 km, quasi 4000 metri di dislivello e il monte Carpegna da scalare due volte nel finale, pensando a Pantani.

A soli 23 anni Pogacar aggiunge dunque questa perla a una stagione già d'oro che lo ha visto dominatore dell'Uae Tour e delle Strade Bianche, in una carirera che conta anche due Tour de France, una Liegi-Bastogne-Liegi, un Giro di Lombardia, l' UAE Tour del 2021, il bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, la Tirreno - Adriatico dell'anno scorso e questa messa ben bene nel mirino.

Migliore degli italiani, Damiano Caruso, quinto a 1'49" dal vincitore. Scossoni anche nella classifica generale, con Pogacar che rafforzato il primato, a 1'52" di vantaggio su Vingegaard e 2'33" su Landa, quarto Richie Porte a 2'44".

La tappa

Ancora una volta la Tirreno-Adiatico mostra le bellezze naturalistiche dell'entroterra, stavolta da Apecchio a Carpegna, immersi nellla provincia di Pesaro Urbino. Una carovana che come sempree, riesce ad attirare grandi e piccini, vogliosi di incontrare i propri beniamini delle duje ruote o anche solo curiosi di vivere la magia di una grande corsa e poter dire 'c'ero anche io".

E se Apecchio è stata accogliente, tra bici appese e tridenti di Nettuno a dare il benvenuto ai ciclisti, la natura non lo è stata altrettanto, facendo capire subito a tutta la carovana che vento e freddo li avrebbero acompagnati nei 215 km di corsa e 3700 metri di dislivello da affrontare che termineranno con l'omaggio a Pantani scalando due volte il suo Carpegna.

Alle 10.55 si abbassa la bandierina e i 155 corridori, orfani di Thibault Guernalec e Daniel McLay che non hanno preso il via, si lanciano con grinta alla conquista della tappa che subito si è mostrata veloce e combattuta. Tra allunghi, è dopo un'ora di corsa che la fuga di giornata prende forma e vede all'avanscoperta 10 corridori tra i quali anche il campione del mondo Alaphilippe: Cosnefroy (AG2R Citroen Team), Marco Haller (BORA - hansgrohe), Davide Bais (EOLO-Kometa), Alex Aranburu (Movistar Team), Lluís Mas (Movistar Team), Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Mikkel Frolich Honoré (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Alexander Konychev (Team BikeExchange -Jayco) e Quinn Simmons (Trek - Segafredo).

Il gruppo lascia fare e la fuga attorno ai 60 km di corsa vanta più di 3' mentre una brutta caduta porta al ritiro Narvaez (Ineos Grenadiers). Intanto la cittadina di Carpegna si prepara all'arrivo del primo passaggio.Lo fa in grande stile con maxischermi, con una bellissima mostra del ciclismo a Carpegna al palazzo dei principi con fotografie storiche, ricordi, cimeli dal passato e le biciclette originali di quel Pantani vivo in ogni metro di queste strade, lui che su questi percorsi e sul Carpegna ha fatto allenamento, facendolo diventare storia. "Il Carpegna mi basta", la sua frase che ancora echeggia in questi luoghi.

Un tuffo anche nella storia del luogo immersi nella bellezza del Palazzo dei principi. Varcare il suo portone è come passare uno stargate che catapulta in un mondo d'altri tempi, con la storia della casata Carpegna, di avi e di racconti, del migliaio di reliquie di Santi martiri e di un arredamento ancora straordinariamente originale e strabiliante, dalla sala del trono alla bella sala dorata o le ceramiche della sala da pranzo che riportano ad antiche e signorili cerimonie del tè.

Un viaggio prezioso che racconta la storia del territorio e che fa davvero capire quanto il ciclismo sia in grado di portare persone a conoscere tesori come Palazzo dei principi. Intanto la corsa, arrivata a 44 km dalla fine, si infiamma. Alaphilippe tira il gruppo Ed ecco che tutto scoppia e la corsa entra davvero nel vivo del suo ritmo più indemoniato.

Al primo passaggio al traguardo, sono in 5 al comando: Benoît Cosnefroy (AG2R Citroen Team), Alex Aranburu (Movistar Team), Lluís Mas (Movistar Team), Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl Team) e Quinn Simmons (Trek - Segafredo). il campione del mondo è davanti e tira il poker di corridori mentre la banda suona l'Aida accompagnando la cavalcata che vede anche Evenepoel, secondo nella generale, perdere contatto.

Si prosegue verso Monte Carpegna, i cinque di testa contano oltre un minuto di vantaggio ma la salita indiavola ancor di più le ruote. Ecco l'attacco di Quinn Simmons e Alex Aranburu mentre Alaphilippe sembra perdere smalto in un'ascesa che offre anche la cornice della neve sul monte, a rendere il clima ancor più freddo.

Il gruppo dei migliori riprende il campione iridato mentre inizia a farsi più vicino il leader della generale Pogacar, a meno di 50". Davanti solo al comando c'è Simmons che dopo aver provato ad agguantare la vittoria a Bellante, ci riprova oggi ma consapevole che dovrà fare i conti con un Pogacar che sta controllando iogni movimento. A 30 km dalla fine, la discesa tecnica e la neve a bordo strada, rendono il tutto più scivoloso tant'è che il primo a farci i conti è Caruso.

Al secondo passaggio sotto al traguardo, gli applausi sono tutti e per Simmons ma anche, più attardato, per Alaphilippe, vittima di un salto di catena vedendo infranti i suoi sogni di vittoria ma in testa c'è già un pericoloso gruppetto con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Marc Soler (UAE) , Damiano Caruso (Bahrain - Victorious), Mikel Landa (Bahrain - Victorious), Jai Hindley (BORA - hansgrohe), Ciccone (Trek Segafredo).

La situazione si evolve metro dopo metro. Ai -17 km è Ciccone che allunga, aspetta solo un km ed ecco Pogacar che non ha più voglia di aspettare, rompe gli indugi, va a riprendere Ciccone e prosegue in solitaria proprio dove sulla strada vi sono scritte che ricordano Pantani. Ai -14 km il vantaggio dello sloveno è già di 28" sugli inseguitori Landa, Porte, Vingegaard e Mas mentre Evenepoel è segnalato a 2'39". Con lui salta anche la sua seconda piazza nella classifica generale.

Pogacar vola, ha 56" di vantaggio ai meno 13 km mentre la salita del Carpegna prosegue. Un campione che così, da solo all'attacco, facendo il vuoto alle spalle, onora davvero la montagna di Pantani. A 1'30 scollinano i tre inseguitori Landa, Vingegaard e Porte che però scivola a terra in discesa e rimane attardato. Attento anche Pogacar che non si fida della strada bagnata, tranquillo che Landa e Vingegaard sono distanti. A 3 km dalla fine il gap è ancora a 1'11".

Lanciato verso l'ennesima conferma in una carriera straordinaria da cannibale, Pogacar si gode in solitaria l'arrivo a Carpegna, con la banda a salutarlo a suon di musica e l'applauso del tanto pubblico presente nonostante il freddo sempre più pungente. Taglia il traguardo a braccia aperte e mette ancor più al sicuro la sua maglia azzurra da re dei due mari.

La sesta tappa è sua e con essa anche il trionfo alla Tirreno di quest'anno, pare essere sempre più al sicuro. Secondo Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e terzo Landa (Bahrain), distanti 1'03" in un arrivo che vede i ciclisti sgranati come le preci di un rosario.

Risultati

1 - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) 215 km in 5h 28'57, alla media di 39.216 km/h 2 - Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) a 1'03" 3 - Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) s.t.

Classifica generale 

1 - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) 2 - Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) a 1'52" 3 - Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) a 2'33"

Maglie

Le maglie di leader della 57esima Tirreno-Adriatico Eolo sono prodotte con tessuti SITIP e disegnate da SPORTFUL Maglia Azzurra, leader della classifica generale, sponsorizzata ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata Made in Italy - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) Maglia Verde, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata Trenitalia - Quinn Simmons (Trek-Segafredo) Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, nato dopo il 01/01/1997, sponsorizzata Wurth Modyf - Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) Domani, ultima tappa e gran finale a San Benedetto del Tronto, dove vi sarà sia partenza che arrivo, dopo 159 km.