LAURA GUERRA
Sport

Tirreno Adriatico oggi: tappa da Sefro a Fermo. Pogacar sbaglia strada, trionfa Barguil

La kermesse ha fatto tappa nelle Marche e il francese ha vinto dopo 155 km: "Corro sempre all'attacco, oggi era la mia giornata". Leader della corsa resta lo sloveno, protagonista di una piccola 'disavventura'

Fermo, 11 marzo 2022 - Chapeau Barguil. La quinta tappa della Tirreno - Adriatico, la prima in terra marchigiana, ha visto trionfare il francese nella tappa dei muri, mostrando determinazione e lucida visione della tappa, cercando la fuga a 60 km dal via di Sefro e portandola fino alla fine, sulle rampe di Fermo dov'è arrivato in solitaria e a pochi secondi dai big di classifica, con coraggio conquistando la vittoria.

"E' il mio modo di correre, sempre all'attacco - ha detto Barguil - oggi era la mia giornata". Ci aveva provato anche ieri ma è stata la terra marchigiana a dargli la gioia di alzare le braccia al cielo. Scalatore, con un curriculum che conta due vittorie di tappa al Tour de France e due alla Vuelta, nonchè la classifica scalatori alla Grand Boucle del 2017, Barguil scrive il suo nome sulle strade di Fermo e sulla storia della Tirreno - Adriatico. Buon terzo posto per l'italiano Simone Velasco che ha mostrato la grinta dei bolognesi, abituati agli allenamenti sul San Luca. Pochi gli scossoni nella generale che vede ancora al comando Pogacar con Evenepoel a 9", Ganna che salta dalla terza posizione e qualche rimescolamento nelle successive 10 piazze tenendo la corsa ancora aperta.

La cronaca della tappa

Con la quinta tappa, da Sefro a Fermo, 155 km, la Tirreno-Adriatico fa diventare protagonista le Marche. Sono 160 i corridori al via di questa dura giornata che porta per la prima volta una grande partenza in questo piccolo comune montano marchigiano. La giornata parte dal piccolo borgo di Sefro, che con i suoi poco più di 400 abitanti in un luogo incantato e silenzioso, è capace però di unire la tradizione a elementi di forte accoglienza. Una partenza dove si vede ancora la forza dirompente del sisma delle Marche del 2016, tra case puntellate e chiese dalle porte sbarrate che chiedono di non essere dimenticate. Un luogo dove ancora ci sono le vecchie lavanderie sul torrente e capace di far vivere la magia del saluto spontaneo della natura, con il volo alto di due aquile ad ali spiegate. Applausi e boato per il campione del mondo Alaphilippe ma anche per gli italiani Ciccone e Ganna ed è bello vedere che, a differenza degli altri anni, con la pandemia allentata, i corridori si sono anche fermati per autografi e foto, richiamati dai bambini presenti e dai tanti tifosi.

E non sono mancate anche le urla gioiose dei piccoli delle elementari e dell'asilo, davanti ai quali è partita la corsa. Sono le 13.10 quando il sindaco di Sefro abbassa la bandierina dando il via al quale non prendono parte Nacer Bouhanni (Arkea Samsic), Richard Carapaz (Ineos), già in difficoltà ieri, e Simone Consonni della Cofidis. Ora però è tempo di pedalare è andare all'arrembaggio di una tappa dove non bisogna abbassare la guardia. Si stringe però il cuore, lungo la prima quindicina di km, nel vedere le ferite del sisma del 2016 ancora così fortemente presenti. Una Camerino con qualche timida gru o il castello di Lanciano avvolto dall'abbraccio delle travi di sicurezza, ferito a morte, solo per dirne alcune. Una carovana che da Sefro è piccola e colorata, allungata sulla strada che mostra a tutti la bellezza di imponenti monti rocciosi e duri come dovrà essere la tempra dei corridori che oggi affrontano la tappa dei "muri".

La giornata si mostra subito combattuta tant'è che servono quasi 60 km tra per vedere la 'fuga buona' formata da 12 uomini: Davide Ballerini (QuickStep), Nelson Oliveira (Movistar), Valentin Ferron (TotalEnergies), Clement Russo e Warren Barguil (Arkea Samsic), Francesco Gavazzi e Vincenzo Albanese (Eolo Kometa), Simone Velasco (Astana), Jhonatan Restrepo (Drone Hopper Androni), Gianluca Brambilla (Trek Segafredo), Xandro Meurisse (Alpecin Fenix) e Benjamin Thomas (Cofidis). Quest'ultimo ha in classifica un ritardo di soli 1'08 sul leader Pogacar e ora, con il gruppo a oltre 1'40", pedala come leader virtuale ma evidentemente senza impensierire chi ora veste la maglia di diritto, guadagnata ieri sulle rampe dell'abruzzese Bellante.

Al km 78 si è ormai a metà corsa ma con solo due muri superati e davanti altre sei importanti rampe che daranno spettacolo. Chi vorrà conquistare il tridente di Nettuno dovrà scatenare l'inferno. Una galoppata che nei pressi di Piediripa vede anche la neve far da cornice alle macchie colorate della carovana spezzata in più parti. I 12 arrivano sul monte San Giusto con 3'21 di vantaggio e davanti un tracciato ricco di salute e discese dove non si può mai rallentare i pedali. Sulle rampe di Capodarco la UAE di Pogacar inizia a ridurre il gap ed è poi sul sesto muro, zona di Fermo, che la fuga inizia a perdere pezzi. Da una parte l'attacco in testa di Barguil che cerca la vittoria sfumata ieri che sortisce con Thomas. e dall'altro i pedali degli altri compagni di fuga che iniziano a farsi troppo pesanti.

Rimangono dunque in 7: Xandro Meurisse (Alpecin Fenix), Nelson Oliveira (Movistar), Warren Barguil (Arkea Samsic), Jhonatan Restrepo (Drone Hopper Androni), Simone Velasco (Astana), Valentin Ferron (TotalEnergies) e Benjamin Thomas (Cofidis). A Madonna d'Ete, il muro più duro a 12 km dall'arrivo, il gruppo ha 2'06 dalle lepri che, con il rientro di Davide Ballerini è ora di 8 fuggitivi. Ma più i km diminuiscono più la corsa si infiamma e tra scatti e ritardi, fuga e gruppo inseguitore sono ormai piccoli gruppetti coi migliori che fanno pensare a un arrivo alla spicciolata di chi avrà la forza di agguantare il traguardo, combattuto sul filo dei secondi. A 2.3 km dalla fine la grande forza di Barguil lo vede ancora in testa solitario, a 21" il tandem di inseguitori di Meurisse e Velasco mentre Pogacar e Evenepoel e pochi altri si trovano a 59". La strada sale, il francese ci crede ed aumenta il vantaggio pedalando ormai sul lastricato e le vie strette di Fermo mentre sui tre alle spalle rientra anche Oliveira. I gap si stringono sempre più. Succede anche che Evenepoel e Pogacar sbagliano strada recuperando immediatamente. Per Barguil ormai in vista del traguardo e del trionfo, è un volo solitario come l'aquila che alla partenza si era fatta vedere alta e pronta a far sentire la sua forza.

Tirreno Adriatico 2022: le classifiche

Classifica di tappa: Barguil, Meurisse a 10", Velasco a 14", Oliveira a 15", Porte a 26", Pogacar a 28", Vingegaard a 28", MAs Nicolau a 28", Evenepoel a 28", Hindley a 28".

Classifica generale: Pogacar, Evenepoel a 9", Arensman a 43", Vingegaard a 45", Lopez Moreno a 1', Porte a 1' Geooghegan Hart a 1'02, Hindley a 1'06, Mas Nicolau a 1'11, Kelderman a 1'14.

Domani, la Tirreno porterà la carovana da Apecchio (Pu) a Carpegna (Pu) con 215 km di saliscendi e il duro Monte Carpegna di Pantani da affrontare 2 volte. Diretta tv dalle 14.50 su Rai Sport Hd e dalle 15.30 su Rai due.