Tirreno Adriatico, trionfo finale di Pogacar. Bauhaus vince la tappa di San Benedetto

Lo sloveno domina la classifica generale della Due Mari. Settima tappa: il corridore della Bahrain-Victorious, in rimonta, beffa Giacomo Nizzolo e Kaden Groves

San Benedetto del Tronto, 13 marzo 2022 - Grande festa oggi a San Benedetto del Tronto dove la corsa dei due mari, partita dal Tirreno, finalmente riesce a portare un bacio all'Adriatico. In mezzo, un viaggio di 1133 chilometri e 14360 metri di dislivello, tra salite, strappi, freddo e lotta, con una carovana partita dalla Toscana, toccando umbria, abruzzo e infine le Marche, conquistata da un talento come Tadej Pogacar che, freddo e lucido stratega, ha centrato due vittorie, dominato la settimana e fatto incetta anche di maglie.

Oltre quella azzurra da leader della generale, sua anche la maglia bianca di miglior giovane e quella ciclamino della classifica a punti. Dopo aver conquistato la tappa di Bellante, e aver fatto passerella a Carpegna con l'arrivo in solitaria dopo un grande attacco sul monte caro a Pantani, oggi dunque Pogacar ha alzato al cielo il suo secondo tridente, giovane Nettuno sloveno che inanella il bis come re dei due mari. Ben dietro, sul secondo gradino del podio sale Jonas Vingegaard (Jumbo Visma) a 1'52" e terzo Mikel Landa Meana (Bahrain Victorious) a 2'33".

Parla tedesco invece, l'arrivo di tappa. A vincere la volata di gruppo dopo aver ripreso la fuga di giornata di Tonelli, Boaro e Arcas, è stato il 27enne Phil Bauhaus (Bahrain), a regolare il gruppo compatto trovando un varco a destra e spingendo un duro rapporto che gli ha permesso di trionfare su Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) e Kaden Groves (Team BikeExchange - Jayco).

Maglia verde degli scalatori, invece a Quinn Simmons (Trek-Segafredo) che in questa settimana si è davvero mostrato combattivo sulle rampe cercando più volte la fuga, rendendo ancor più scoppiettante la Tirreno - Adriatico. In classifica generale, anche due italiani: Caruso in 7a piazza a 3'20 e Ciccone al decimo posto a 4'03

Tirreno Adriatico 2022, trionfa Tadej Pogacar (Ansa)
Tirreno Adriatico 2022, trionfa Tadej Pogacar (Ansa)

La giornata

Sono tutti per Pogacar gli applausi del pubblico alla partenza sul lungomare di San Benedetto, dove sventolano anche le bandiere slovene per colui che ora è una sorta di idolo nazionale. Applausi anche per il campione iridato Alaphilippe e per gli italiani a quest'ultima partenza come la freccia azzurra Filippo Ganna.

Subito dopo il via, la tappa da 159 km si è presentata subito movimentata per andare a cercare la fuga. Un plotone da 146 corridori orfani di Eric Mas (Movistar), reduce dalla caduta di ieri, Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli) e Tao Geoghegan Hart (Ineos). Dopo pochissimi km una caduta costringe al ritiro anche Mattia Bais (Androni) e Nielsen (Ef) che si è rimediato la frattura della clavicola.

Prende subito forma anche la fuga di giornata che in poche pedalate riesce a guadagnare oltre 2': Manuele Boaro (Astana Qazaqstan Team), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Jorge Arcas (Movistar Team).

Al primo passaggio al traguardo i tre hanno 2'08 dal gruppo che però vuole rimontare. La seconda volta sotto lo striscione, a una cinquantina di km dalla fine, il gap è di 1'53" col gruppo deciso a riprendere le lepri per poi lanciare allo sprint le ruote veloci Al terzo giro il trio si presenta al traguardo volante con 41" dal gruppo in fortissima rimonta e una media di gara che supera i 41 km/h.

Ad aggiudicarsi la soddisfazione dello sprint è Tonelli su Boaro e Arcas. Suona veloce anche il quarto giro, quando al traguardo finale mancano 29 km e sono 40 i secondi che dividono i tre di testa dal resto del plotone che furbo, li tiene nel mirino ma non chiude, così da evitare rischi di fughe che possano compromettere la volata.

Il ritmo si alza sempre più e si pedala a 55 orari. Al suono della campana parte l'ultimo giro del circuito. Dai tre si attarda Tonelli ma sanno che verranno presto ripresi dal gruppo che transita a una ventina di secondi, riaccesosi al suono della sveglia. Tutto è pronto per il gran finale. Con una mano sulla spalla di Boaro ad Arcas, finisce dunque la lunga fuga di oltre 140 km dei due protagonisti di giornata. Mancano 7 km al termine, il gruppo è in fila indiana tenendo alto il ritmo perché li davanti ci sono davvero le migliori ruote veloci che vogliono portarsi a casa il successo.

Si formano i treni pronti a lanciare i propri capitani. In una volata a ranghi compatti, nella lotta tra Kristoff, Nizzolo, Cavendish e gli altri cavalli della volata, il più poderoso è stato il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain).

La gioia dei vincitori

"Sapevo di avere un'ottima condizione, la squadra ha lavorato bene, ho battezzato ruota di Demare ma quando ho visto che non c'era spazio mi sono spostato a destra e ho vinto - dice Phil Bauhaus (Bahrain) - Una vittoria da segnare nel palmarès. C'era vento in faccia, serviva scegliere il timing giusto. Una squadra che ha lavorato tanto e una menzione speciale la merita Caruso per il tanto aiuto dato. La Tirreno per me è una grande corsa che oggi a San Benedetto mi ha dato la prima vittoria di stagione". Bahrain che chiude anche con tre uomini nella top ten della generale.

Poi spazio al talento sloveno re della Tirreno-Adriatico. "Sono molto felice di indossare per il secondo anno questa maglia - dice Pogacar - Dedico il successo alla mia squadra che ha fatto un gran lavoro duro e soprattutto ad Ackermann che era qui per fare le volate ma si è messo a disposizione e mi ha dato una grande mano per vincere. Ho vinto la mia seconda Tirreno, entrambe molto belle dov'è stato fondamentale il lavoro della squadra. Ora punto alla Sanremo per mettermi alla prova. E' un sogno. La mia forma è simile a quella dell'anno scorso. Mi piace correre e provare a vincere, ripagando così il lavoro della squadra. Ci sono ancora tante corse che non ho vinto come il Giro". È un Pogacar dunque che stuzzica e dà già appuntamento al prossimo spettacolo.

La classifica di tappa: Bauhaus, Nizzolo, Groves, Cimolai, Dainese, Kristoff, BOasson HAgen, Kooij, DEmare, Moschetti.

La classifica generale: Pogacar, Vingegaard a 1'52, Landa a 2'33, Porte a 2'44, Hindley a 3'05, Arensman a 3'16, Caruso a 3'20, Pinot a 3'37, Bilbao a 3'51, Ciccone a 4'03