Isokinetic, missione benessere: "Scienza e ricerca per i pazienti"

Il gruppo bolognese è leader nella riabilitazione: cinque milioni di trattamenti in oltre 30 anni

Davide Fazzini, il direttore del centro Isokinetic di Bologna

Davide Fazzini, il direttore del centro Isokinetic di Bologna

Bologna, 25 luglio 2023 – Ricerca, scienza, metodo e aggiornamento. Lo spirito di Isokinetic è racchiuso in questi punti di forza, quelli che hanno permesso al gruppo medico di diventare un punto di riferimento internazionale nel campo della riabilitazione ortopedica e della Sports Medicine.

Con l’esperienza di otto centri e più di cinque milioni di trattamenti in oltre trent’anni di storia, e una filosofia di cura che punta alla più alta ambizione terapeutica, Isokinetic lavora ogni giorno per ricercare l’eccellenza sui pazienti, permettendo loro di raggiungere un reale e duraturo stato di salute.

Davide Fazzini, direttore del centro Isokinetic di Bologna, cos’è il test isocinetico?

"Si tratta di una misurazione che eseguiamo servendoci di dinamometri computerizzati, grazie ai quali valutiamo la forza e la resistenza muscolare. Il test ci fornisce dei valori precisi con cui il medico programma in un secondo momento l’attività riabilitativa. Con questo strumento è possibile misurare la forza dei muscoli che governano i movimenti dei distretti anatomici più soggetti a infortuni come la spalla, il ginocchio e la caviglia".

Siete presenti anche in campo internazionale.

"Oltre alle sedi italiane, abbiamo una sede a Londra, nella via medica per eccellenza, che è Harley Street, e questo ci permette di essere al centro, perché la città ha un focus internazionale. Ma l’anno prossimo apriremo anche ad Atene".

Il cuore della società, però, rimane a Bologna, a Casteldebole.

"È il centro più grande del network, lavora da oltre 35 anni. Siamo più di 50 collaboratori e, aggiungendo i medici, arriviamo a 65 persone: un gruppo che genera circa sette milioni di euro di fatturato all’anno, che si occupa della rieducazione di tutte le tipologie di pazienti alle prese con problematiche ortopediche sportive. Curiamo i professionisti dello sport e gli atleti di tutti i giorni, con un modello basato sull’evidenza scientifica. L’approccio è lo stesso per ogni paziente e alla sua base c’è sempre l’esercizio personalizzato".

Come avete gestito l’emergenza Covid?

"Abbiamo cercato di non chiudere mai, garantendo lo svolgimento dell’attività medica. Ci siamo dati da fare e, per non lasciare soli i pazienti, abbiamo creato la nostra clinica online, un servizio di telemedicina che si appoggia alle moderne tecnologie di videochiamata su internet. È nata così Virtual Plus, rivolta a pazienti di tutta Italia e di tutto il mondo, per poter essere loro costantemente di supporto".

Qual è la vostra arma vincente?

"Tra le tante, è l’atmosfera e il rapporto umano che instauriamo nella cura del paziente. Da un punto di vista terapeutico siamo ambiziosi, vogliamo andare oltre le aspettative di chi affida a noi il suo bene più prezioso: la salute. E lo facciamo contando, oltre che sull’atmosfera, anche su scienza ed esperienza, avendo ben presente lo stato di salute del paziente ma anche il suo desiderio di prevenire gli infortuni".