
Il Covid si è portato via un altro pezzo di Faenza. All’età di 72 anni, che avrebbe compiuto il 19 maggio, ieri mattina è scomparso il ceramista Guido Mariani (nella foto), grande ‘voce’ della ceramica contemporanea faentina. La formazione artistica di Mariani parte dall’Istituto d’Arte ‘Ballardini’ di Faenza, sotto la guida di grandi maestri come Angelo Biancini e Carlo Zauli, e prosegue all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Terminati gli studi, dopo essere tornato in città, Mariani ha insegnato ‘Progettazione ceramica’ al ‘Ballardini’. Innumerevoli i concorsi e le manifestazioni a cui ha partecipato in Italia e all’estero, oltre a essere nominato membro dell’Accademia internazionale della Ceramica di Ginevra. Nel 1980, poi, si è aggiudicato il Premio Faenza. "La scomparsa di Guido Mariani – dice il sindaco di Faenza, Massimo Isola – mi addolora nel profondo. È stato uno dei grandi artisti del Novecento faentino, un intellettuale e personalmente un grande amico con il quale avevamo costruito un dibattito importante nel campo della ceramica. Mariani è stato Premio Faenza e questo lo aveva portato a essere uno dei massimi ceramisti dell’arte contemporanea, proponendo un linguaggio di rottura nella storia dell’arte concettuale faentina. Ha lasciato molti segni importanti in Italia, al Mic, al Museo all’aperto e all’estero. Una figura con una grande vivacità intellettuale che ci mancherà molto". Tra i grandi amici di Mariani c’è la ceramista Mirta Morigi, profondamente addolorata per la scomparsa. Mariani aveva allacciato rapporti anche con tanti professionisti, tra cui l’architetto Lorenzo Baraldini che lo ricorda come "un amico, persona speciale e grande intellettuale che non amava i riflettori". Mariani lascia la moglie Giancarla e i figli Emiliano e Manuele.