Asili e centri estivi: sindacati all’attacco "Servizi per l’infanzia, il Comune chiarisca"

Lettera aperta di Cgil, Cisl e Uil che non si sentono coinvolti dall’Amministrazione Comunale: "Ci convochi per un confronto"

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Sindacati e amministrazione comunale ai ferri corti sulla gestione dei servizi all’infanzia. Dopo il caso della scuola Mani Fiorite e della sua esternalizzazione, duramente contestata, questa volta è la vicenda dei 215 bambini rimasti esclusi dai centri estivi comunali a creare nuove polemiche.

"Nonostante l’impegno ad una analisi di prospettiva sui servizi all’infanzia del Comune di Ravenna (l’assessore di riferimento è Livia Molducci) , continuano le comunicazioni, senza alcun confronto preliminare con le organizzazioni sindacali confederali e di categoria, in merito a scelte di gestione e limiti ai servizi adottando come unico ed imprescindibile criterio quello della sostenibilità di bilancio" dicono Melandri (Cgil), Baroncelli (Cisl) e Brandino (Uil). Lasciare centinaia di famiglie senza risposta, se non l’indicazione dei servizi privati che hanno disponibilità di posti, con rette molto più onerose, "significa ancora una volta scaricare gli oneri dell’accudimento dei figli in particolare sulle donne, pregiudicando possibilità occupazionali nel periodo estivo. In molti casi le famiglie dovranno scegliere tra un lavoro stagionale o sostenere rette di frequenza molto più elevate del previsto". I sindacati chiedono all’amministrazione comunale di essere convocati urgentemente "per chiarire la propria visione e pianificare gli interventi e le forme di gestione di tutti i servizi all’infanzia, riprendendo un percorso di corrette relazioni sindacali che preveda la concertazione preventiva su tematiche come quelle in oggetto, che hanno importanti ripercussioni sulla vita della comunità". Cgil, Cisl e Uil non escludono "eventuali iniziative di mobilitazione. Sul caso era intervenuta venerdì Veronica Verlicchi della Pigna, ieri è toccato al capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che ha proposto per il 2023 di estendere e potenziare i centri estivi (Cren e Crem), "del resto gestiti da cooperative, dunque assai flessibili, ricavando maggiori spazi, anche dai servizi privati se necessario, e mettendo a disposizione per luglio, previo accordo col sindacato, il personale educativo dell’amministrazione comunale impegnato nei nidi e scuole dell’infanzia comunali da settembre a giugno".

"Pur sottolineando che la maggior parte dei bimbi che vengono ammessi ne hanno diritto onestamente , scrive Mauro Bertolino, coordinatore provinciale Noi con l’Italia - ci associamo alla delusione degli esclusi e chiediamo che venga messo in campo un controllo più scrupoloso prima di redigere le graduatorie".