REDAZIONE RAVENNA

Bombole gpl riempite di nascosto al distributore: due indagati

Caso segnalato a Sant’Agata con verifiche di carabinieri e di vigili del fuoco

Il marchingegno era casereccio ma funzionava decisamente bene. Tanto che secondo l’accusa, erano riusciti a ricaricare diverse bombole gpl per uso domestico. Il problema? Che la manovra presentava diversi pericoli legati alla sicurezza visto che il gas in questione veniva spillato nel contesto di un distributore destinato ai normali veicoli. L’indagine, aperta dopo specifica segnalazione dal pm Angela Scorza per l’ipotesi di reato di rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro (articolo 437 del codice penale), ha interessato i due soci di una stazione di rifornimento di Sant’Agata sul Santerno ora difesi dall’avvocato Manuela Orselli.

Secondo le verifiche svolte dai militari sia di Sant’Agata che di Lugo - e coadiuvate dagli accertamenti tecnici dei vigili del fuoco -, i due indagati, usando l’impianto destinato ai mezzi stradali, avrebbero riempito varie bombole grazie a un ingegnoso raccordo artigianale in ottone. Il marchingegno in questione, poi finito sotto sequestro, veniva in buona sostanza posizionato tra la bombola e la pistola erogatrice: il tutto senza strumentazione di controllo e di interruzione del flusso di caricamento del gas propano liquido, il gpl appunto.

Secondo le contestazioni mosse, gli indagati avrebbero omesso di collocare adeguati strumenti necessari per prevenire un eccessivo caricamento delle bombole, così come previsto dall’apposita norma dell’ottobre del 1994. Del resto un riempimento superiore all’80% del peso che si può stoccare, finisce con il generare un pericolo sia per gli operatori che eseguono la manovra che per chi poi alla fine usa quelle bombole.

Secondo quanto riportato proprio sul sito dei vigili del fuoco, le esplosioni e più in generale gli incidenti provocati dalle bombole gpl, sono frequenti nell’ambito dell’attività di soccorso. E negli ultimi tempi - si legge nella premessa di uno studio specifico - questa pericolosa tipologia di intervento si è arricchita di una ulteriore complessità a causa di un fenomeno sempre più diffuso: quello appunto del riempimento abusivo di bombole per uso domestico presso le stazioni di rifornimento carburanti per autotrazione. Ovvero secondo l’accusa, esattamente quanto accadeva in una stazione di servizio di Sant’Agata.