Da gennaio niente più guardia veterinaria

Non si trovano professionisti disposti a coprire il servizio. Per le urgenze bisognerà rivolgersi agli ambulatori che daranno la loro reperibilità

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Dal primo gennaio non sarà più attiva la guardia medica veterinaria. Dopo oltre trent’anni il servizio verrà interrotto perché non ci sono i medici. Cioè non si trovano veterinari disposti a coprire il servizio che ha garantito, fino a dicembre 2021, assistenza 365 giorni all’anno, comprese le notti feriali. "Il servizio – spiega Alessandra Valeriani, presidente dell’Ordine dei medici veterinari di Ravenna e della Guardia medica – è in convenzione con il Comune, attualmente siamo in quattro ed è difficile reperire altri colleghi per organizzare i turni. In quattro è diventato davvero complicato, rischiavamo di non riuscire a coprire il servizio, ecco perché è stata presa una decisione del genere".

Il problema, assicura la presidente, non è solo ravennate, è su scala nazionale. "Storicamente – prosegue – la guardia medica veterinaria in tutti questi anni ha assicurato l’assistenza nelle ore di chiusura degli ambulatori ai ravennati e anche ai turisti che si trovavano sul nostro territorio. Nell’ultimo anno, essendo rimasti solo in quattro siamo riusciti a mantenere attivo il servizio nei festivi e prefestivi. La guardia medica veterinaria funziona in questo modo: si chiama il centralino dell’ ospedale di Ravenna che fornisce il recapito di un medico veterinario reperibile per le urgenze. "Un plauso a tutti i colleghi che fino ad ora, hanno lavorato sabati e domenica,festivi, Pasqua, Natale e Capodanno, per fornire un adeguato e fondamentale supporto medico, ad animali e proprietari nei momenti più difficili, ma anche un supporto morale o un consiglio quando necessario", sottolinea l’Ordine dei medici veterinari di Ravenna. "Un particolare ringraziamento – prosegue – va al Comune di Ravenna che ha supportato per tutti questi anni il servizio; alla portineria dell’ospedale che ha pazientemente e professionalmente gestito tutte le chiamate; ed a tutti i colleghi che hanno collaborato con scienza, conoscenza e professionalità, a questo importante servizio, con la speranza che si riesca prima o poi ad un suo ripristino".

Dal primo gennaio per le urgenze bisognerà rivolgersi a quegli ambulatori o cliniche che danno la loro reperibilità. "Come già sottolineato – conclude Alessandra Valeriani – la medicina veterinaria vive, al pari della medicina umana, la difficoltà nel reperire emergenzisti e personale che si dedichi al pronto soccorso per lo stress legato alla tipologia delle prestazioni, lavoro notturno, festivo e contatto con un’utenza a volte anche potenzialmente aggressiva. Da qualche anno esiste una carenza cronica di medici veterinari tanto che strutture di Pronto Soccorso di altre province, ad esempio Bologna, hanno sospeso il servizio per mancanza di personale.

Dall’altra parte una struttura ambulatoriale che proponga un servizio al di sopra delle proprie possibilità ricettive, legali e deontologiche nonché finanziarie si espone a potenziali denunce per carenze di servizio o mancate coperture assicurative".

Annamaria Corrado