La tragica morte dell’artigliere Camerini

Il barbianese perse la vita nel 1942 durante l’ultima carica di cavalleria lanciata dal nostro. Esercito sul fronte jugoslavo

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Il 17 ottobre 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, sul fronte jugoslavo avvenne un episodio bellico passato alla storia come la ‘Carica di Poloj’, l’ultima di cavalleria eseguita dall’Esercito italiano. Fabrizio Turchi, un giovane ingegnere di Barbiano con la passione per la ricerca storica, ha ricostruito, dopo quasi ottant’anni, la triste vicenda dell’artigliere Giovanni Camerini che partecipò a quella battaglia con la seconda batteria ippotrainata del 23° Reggimento di Artiglieria Divisione Re alla quale apparteneva. "La ‘Carica di Poloj’ – spiega Turchi – rappresenta un momento storico straordinario perché fu l’ultima carica di cavalleria lanciata da cavalleggeri dell’Esercito Italiano. Molti, sbagliando, ritengono che l’ultima carica del nostro esercito sia stata quella di Isbuschenskij del 24 agosto 1942 ma sono in errore, perché fu proprio a Poloj che la nostra cavalleria con il 14° Reggimento Cavalleggeri Alessandria sguainò per l’ultima volta le sciabole e partì alla carica al suono della tromba". Giovanni Camerini perse la vita a 22 anni durante le fasi di quella battaglia, contro alcuni reparti dell’Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia. Oggi a Barbiano la sua memoria viene ancora tramandata gelosamente dai nipoti Giovanna e Gualtiero, che conservano le sue immagini e l’ultima lettera che il giovane soldato spedì a casa. In questa missiva Giovanni, oltre ad informarsi se i genitori avevano ricevuto il vaglia postale con presumibilmente il denaro della sua paga che aveva inviato, si doleva con loro di non aver potuto fare il suo dovere di cristiano ricevendo la Comunione perché "nella zona in cui siamo non ci sono chiese", promettendo tuttavia alla mamma che al più presto avrebbe però rimediato.

Alla battaglia di Poloj prese parte il 14° Reggimento cavalleria Alessandria al completo su 5 squadroni. Il 3° squadrone carri leggeri San Giusto e una sezione con 5 cannoni da 85mm del 1° gruppo 23° Reggimento artiglieria nel quale serviva Camerini. "Lo scontro – precisa Turchi – fu molto cruento e iniziò quando un manipolo di partigiani sparò colpi di grosso calibro dalle alture in prossimità del fiume Korana uccidendo subito un ufficiale di cavalleria, cavalleggero e ferendo diversi altri uomini e cavalli. Dopo qualche ora vi fu la celebre ‘Carica di Poloj’ con gli squadroni italiani che si lanciarono con le sciabole sui partigiani jugoslavi che scendevano dalle alture. La carica servì a spezzare l’accerchiamento tentato dagli jugoslavi e a metterli in fuga". La ‘Carica di Poloj’ costò al 14° Cavalleggeri 129 caduti e una settantina di feriti, oltre alla perdita di 160 cavalli. I caduti e i cavalli vennero frettolosamente sepolti in due distinte fosse comuni di cui purtroppo poi si perse traccia. "A Barbiano – spiega Turchi – il ricordo di Giovanni Camerini viene onorato nel cimitero cittadino con una tomba e una lapide, anche se i suoi resti sono ancora nella ex Jugoslavia e non sono mai stati ritrovati. Sono state, in anni lontani e più recenti, tentate due missioni da parte del governo italiano per individuare le fosse, ma sino ad ora non hanno dato i frutti sperati". Il ricordo di questo sfortunato artigliere barbianese, morto durante questa storica carica, continua però a vivere nella memoria famigliare dei suoi nipoti.

Daniele Filippi