Le casse di espansione mai finite: "I fondi c’erano, una vergogna"

Il consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi solleva interrogativi sulla mancata escussione di una fideiussione da parte del Comune di Faenza per l'opera mai completata alla Cava Ca’ Lolli, mettendo in discussione la gestione della situazione e la tutela dalle esondazioni.

Anche un ’caso fideiussioni’ sull’alluvione 2023. Ad aprire il vaso di Pandora è il consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi: "La giunta comunale di Faenza il 30 aprile ha adottato la delibera per l’escussione della polizza fideiussoria a garanzia del corretto adempimento della convenzione per attività estrattiva del 2010 alla Cava Ca’ Lolli, contenente il ricorso per decreto ingiuntivo e la nomina dei difensori. Vedere la giunta faentina che prende oggi questa decisione solleva una serie di interrogativi, una certa rabbia e non poca sorpresa. La fideiussione garantiva, e auspichiamo garantisca ancora, la corretta realizzazione degli interventi dell’invaso e delle arginature per la cassa di espansione n. 3, denominata Ca’ Lolli, una delle tre casse di espansione mai realizzate o mai collegate al fiume Senio in area Tebano. Come più volte raccontato in questi mesi, la cassa 3 non ha mai visto la luce. L’intera vicenda è vergognosa, il ritardo di sei anni, e dico sei anni, da parte del Comune di Faenza nell’avviare un tentativo di escussione legale di una fideiussione da un milione e 200mila euro, che avrebbe consentito allora, unitamente a quella di 935mila euro, di completare l’opera, dopo che erano stati dati già tre anni di proroga alle imprese esecutrici, in deroga rispetto ai dodici mesi massimi indicati nella convenzione di affidamento, è una colpa che deve trovare una spiegazione immediata".

Non solo, ma "la Regione stessa nel 2005 scrive in un proprio atto di giunta, nero su bianco, che quelle casse, inclusa la cassa 3 di Ca’ Lolli, con i loro sei milioni e mezzo di metri cubi di capacità complessiva di accumulo avrebbero avuto il fine di ‘perseguire la protezione dalle esondazioni straordinarie a valle della via Emilia’ – prosegue Bertozzi –. E il Comune di Faenza, in accordo con la Regione, concede tre anni di proroga al progetto e aspetta sei anni per incassare la fideiussione? Mettendo a rischio il buon esito della stessa? E questo lo apprendiamo da una delibera di giunta che il Comune è stato obbligato a prendere o avrebbero fatto decadere definitivamente i propri diritti? Negli anni ci è stato raccontato che le casse non sono state realizzate per un problema di fondi, oggi scopriamo che c’erano più di due milioni pronti e scopriamo di non avere mai fatto nulla di davvero efficace per riscuoterli. Su questa cosa si deve andare in fondo e lo farò anche a costo di ricorrere alla magistratura".