Le soluzioni migliori per il rigassificatore

Il progetto SavonaVado dimostra che un ancoraggio costituito da sei ancore e sei cavi può essere sufficiente per trattenere una nave. Ma perché scegliere una piattaforma più complessa, costosa e che richiede più lavoro? Forse la soluzione più rapida non è quella che sembra.

Quando fu approvato il progetto del rigassificatore di Ravenna le obiezioni sulla mancata valutazione di progetti alternativi furono liquidate con: è la soluzione più rapida. Adesso che il progetto SavonaVado è stato pubblicato pare che un ancoraggio costituito da sei ancore e sei cavi a 60 gradi sia sufficiente per trattenere la nave. Stando alle rassicurazioni di Snam a chi ha chiesto spiegazioni pare anche che la soluzione sia sicura e difficilmente in Adriatico ci saranno condizioni peggiori di quelle previste per SavonaVado. Ma allora, perché scegliere una piattaforma che richiederà "un’impresa complessa", 14 mila tonnellate di materiale e il lavoro di oltre mille persone per essere adeguata (notizie tratte dai giornali)? Dove il fondale dovrà essere dragato per metri perché non sufficientemente profondo per ospitare le navi? Dove sarà necessaria una diga per proteggere la nave dal moto ondoso? Dove i tubi che vanno dalla piattaforma a terra dovranno essere sostituiti perché non idonei al trasporto del gas? Dove saranno necessari più di 40 km di gasdotto per arrivare a terra per poi girare tutto attorno a Ravenna passando da sud per arrivare a nord? Ma siamo sicuri che questa soluzione sia più rapida rispetto a piazzare sei ancore e stendere sei cavi in una posizione dove il il mare è già profondo abbastanza per ospitare navi e non c’è bisogno di stendere tubi per girare attorno a una città?

Riccardo Merendi