
Carmine Scimia ha 84 anni e vive a Glorie di Bagnacavallo. È stato salvato e ora sta bene
Carmine Scimia ha 84 anni e vive a Glorie di Bagnacavallo. Sabato, poco prima delle 14, è uscito in bicicletta: era una bella giornata, fredda ma con il sole. L’ideale per portare della frutta a un amico, Nadir. La storia l’avete letta nel Carlino di lunedì mattina: caduto in un fosso pieno di acqua, è stato salvato, in stato di ipotermia, poco prima delle 20. Un salvataggio che ha visto la partecipazione di tante persone oltre gli uomini dell’Arma dei Carabinieri.
A raccontare una storia a lieto fine è la figlia Emanuela che, non vedendolo tornare sulle 16,30, lo ha provato a chiamare al cellulare: non raggiungibile. "Il cellulare non è stato trovato e probabilmente è rimasto sepolto sotto al fango – racconta la figlia –. Inizia ad assalirmi il panico e per circa 15-20 minuti non ragiono, non so che pesci pigliare. Poi riprendo il controllo e inizia la ricerca forsennata. Dove poteva essere finito? Chiamo Nadir e tutti gli amici che poteva aver incontrato e, naturalmente, chiamo anche i Carabinieri e i vari Pronto Soccorso della zona".
Ancora non basta, Emanuela così pensa di usare i social, "quelli spesso maledetti per la miriade di notifiche ricevute - ricorda -, ma da cui non mi sono mai tolta forse perché, in fondo, pensavo che sarebbero potuti essermi utili". Iniziano ad arrivare telefonate, tante telefonate. "Cerco di filtrarle concentrandomi su quelle che possono portare informazioni utili". Suo padre ha la passione per la natura, la frutta e la verdura. "Contatto tutti i contadini che conosco chiedendogli di passare la voce ad altri e se potevano perlustrare i propri terreni – racconta Emanuela –. Mi chiama Giovanni, un caro amico, che mi fornisce il primo indizio: ‘Papà è stato visto con un bastone in mano e forse stava andando a funghi".
Un indizio porta all’altro, "forse in via Sorboli" ricorda un amico. Ma "gli alberi dove sotto crescevano i funghi in quel terreno sono stati abbattuti" avverte la proprietaria Stefania, che però offre un’altra indicazione "il boschetto dietro lo zuccherificio di Mezzano".
"Nel frattempo tanti amici si sono mossi a cercarlo ovunque – ricorda la figlia –, il mio cuore è gonfio di riconoscenza per tutto l’impegno profuso". Le indicazioni portano a Mezzano. "Mi chiama Rebecca, che ha abbandonato con il compagno Massimiliano il primo saggio di musica della loro figlia Rachele, per mettersi alla ricerca di papà – racconta Emanuela –. Le do indicazioni del luogo in cui mi reco anche io con altri amici e una pattuglia dei Carabinieri. Arriviamo sul luogo da strade differenti. Si sente da lontano la voce di Massimiliano e Rebecca che dicono ‘è qua, è qua, l’abbiamo trovato". Con l’aiuto di Carabinieri, Vigili del Fuoco, Ambulanza e tanti amici, Carmine ha potuto festeggiare il Natale con la propria famiglia.
Matteo Bondi