Messa in vendita la casa di Zaccagnini

L’ultima a viverci è stata la moglie, Anna Busignani, deceduta nel 2019. I duemila documenti saranno trasferiti a Casola Valsenio

Messa in vendita la casa di Zaccagnini

Messa in vendita la casa di Zaccagnini

Duemila documenti tra libri, lettere, testi di politica. La scrivania, una poltroncina, gli arredi. Lo studio di Benigno Zaccagnini, nella casa di via di Roma, verrà trasferito in primavera nella nuova sede di Casola Valsenio, dove la famiglia ha da sempre una seconda abitazione. La casa di via di Roma verrà ceduta. L’ultima a viverci è stata Anna Busignani, la moglie di Benigno, scomparsa il 14 agosto 2019. La biblioteca del ‘padre costituente’ è suddivisa per argomenti. Spiccano i libri di carattere religioso, quelli sulla storia dell’arte e sulla Resistenza, alcune edizioni della Divina Commedia di cui una in dialetto romagnolo. "Ricordo babbo e mamma quando leggevano assieme l’opera dantesca, per loro era un’abitudine che coltivavano da anni" ricorda la figlia Livia.

Naturalmente c’è un carteggio dedicato al ‘caso Moro’, periodo storico che ‘Zac’ visse con grande intensità da segretario della Dc. Un evento che segnò l’Italia che viene ripercorso attraverso le testimonianze dirette di un protagonista. "Sono convinta che si sia presentata un’occasione straordinaria" aggiunge Livia Zaccagnini. "Con Casola Valsenio abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, cementato dalla profonda amicizia dei miei con padre Morigi. La casa è accanto alla canonica. Abbiamo mantenuto amicizie consolidate nel tempo e quando ho incontrato il sindaco Sagrini ho capito che i miei avrebbero condiviso la scelta del Palazzo della Biblioteca. I giovani che si apprestano a studiare nella vicina scuola il periodo storico così delicato come quello degli anni 70, avranno modo di attingere da una testimonianza diretta. Tutto il materiale verrà catalogato e messo in rete, a disposizione di tutti".

Zac l’onesto, Zac il medico, Zac il ministro, Zac il partigiano. Tante definizioni che trovano nella biblioteca personale tante chiavi di lettura. Durante il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, Zaccagnini difese la linea della fermezza, cioè il rifiuto di trattare coi terroristi in termini tali che ne implicassero un riconoscimento politico. Il tragico esito della vicenda non poteva non intaccare per sempre la sensibilità dell’uomo politico. Morì il 5 novembre 1989, da senatore in carica, a causa di un infarto.

Dalla prossima estate questo patrimonio di storia e di idee sarà aperto al pubblico a Casola, che Zaccagnini non considerava una seconda casa per le vacanze, ma un luogo per lo spirito e l’amicizia per don Morigi.

lo. tazz.