"No al rigassificatore È inutile e pericoloso"

Legambiente torna alla carica: "Mancano documenti sulle emissioni dell’impianto". E annuncia una manifestazione per l’11 settembre

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Anche Legambiente dell‘Emilia-Romagna aderisce alla marcia per il clima ‘Contro i Rigassificatori‘, che si terrà a Ravenna domenica 11 settembre. "Un’infrastruttura inutile, incoerente e pericolosa", denuncia l’associazione, "gravata da rapporti ambientali insufficienti, da analisi del rischio superficiali. Chi sostiene che il rigassificatore sia necessario è in malafede e mente ai cittadini, mettendo a repentaglio la sicurezza di un territorio e alimentando i cambiamenti climatici. L’impianto viene proposto come panacea all’attuale emergenza gas e per scongiurare il freddo nelle case nel prossimo inverno, tacendo sulla sua entrata in funzione non prima di settembre 2024. Siamo alla demagogia. Inammissibile la richiesta di Snam di autorizzare il mantenimento dell’infrastruttura per 25 anni". Per Legambiente questo "significherebbe tradire gli impegni Ue per la neutralità climatica al 2050, oltre che il patto regionale per il 100% di consumi da fonti rinnovabili al 2035".

Legambiente lamenta poi la carenza di analisi approfondite sull’impatto ambientale della struttura: "tra le omissioni nella documentazione presentata, spicca per irresponsabilità la mancanza di un inventario dettagliato delle emissioni dell’impianto. È cruciale tracciare tutte le fuoriuscite e i rischi di perdite di metano, trattandosi di uno dei gas più climalteranti, autentica minaccia per il territorio costiero ravennate".

Mancano poi valutazioni complessive in termini di emissioni climalteranti: "riteniamo necessaria un’analisi di dettaglio del quantitativo emissivo all’interno della filiera complessiva del gas metano liquefatto, dall’estrazione, alla lavorazione, alle fasi di trasporto e distribuzione. Sull’analisi del rischio rimangono alcune questioni che il progetto deve esaminare in modo più approfondito e trasparente, come le difficoltà legate alla profondità del fondale a 8 km dalla costa, appena sufficiente per le strutture che vi opereranno. Non è insomma accettabile escludere questo progetto dalla valutazione di impatto ambientale".

Filippo Donati