In merito alla drammatica situazione mediorientale, come minoranza del PRI di Ravenna, intendiamo esprimere il nostro dissenso nei confronti della decisione di de Pascale, Presidente della Regione Emilia-Romagna, di sospendere tutte le relazioni istituzionali con Israele sia perchè, essa è discutibile come iniziativa regionale (essendo la politica estera di competenza dello Stato, che sulla questione, specialmente il Governo, non ha assunto alcuna iniziativa concreta) e anche perché è frutto di ragionamento a senso unico che noi, come Repubblicani, non possiamo condividere.
Esprimiamo una dura condanna nei confronti di Netanyahu e del suo Governo di centro-destra e condividiamo ogni tipo di pressione e coinvolgimento dell’opinione pubblica perché Israele si fermi e cessi immediatamente i crimini in atto verso la popolazione civile e interrompa il conflitto. Al tempo stesso, ribadiamo con fermezza la condanna nei confronti dei fondamentalisti islamici di Hamas per il proditorio attacco contro Israele perpetrato il 7 ottobre, con massacri, stupri, prigionieri. I due eventi, anche se di diverse proporzioni, sono per sempre legati assieme, con un rapporto di causa ed effetto.
Noi perciò stiamo con Israele e gli Israeliani che lottano contro Netanyahu e il suo Governo di centro-destra, sperando di farlo cadere presto, anche per fermare il pericolo del crescente antisemitismo in atto. Ma stiamo anche con i Palestinesi che lottano contro Hamas. Auspichiamo il rilascio rapido dei prigionieri, la demilitarizzazione di Hamas e il riconoscimento da parte dei palestinesi dello Stato di Israele e del suo diritto ad esistere e proteggersi.
Per questi motivi aderiamo all’iniziativa del 6 giugno a Milano organizzata da Azione e Italia Viva e non a quella del 7 giugno a Roma organizzata da PD e M5 stelle.