
Cattivo odore nell'aria
Ravenna, 11 settembre 2015 - Vertici in prefettura, incontri in Comune, sopralluoghi con la protezione civile, l’Arpa di Ferrara da oltre un mese è impegnata per risolvere il problema della puzza di torba che arriva dai terreni di Mezzano nel Ferrarese. Cattivi odori che l’aria ha traghettato fino a Ravenna, dove da giorni in tanti lamentano forti disagi. Pier Luigi Trentini, direttore di Arpa Ferrara, anche mercoledì era a colloquio con Michele Tortora, prefetto della città.
Trentini, da dove nasce il problema dello sgradevole odore di plastica bruciata che sentiamo anche qui a Ravenna?
«È un problema che si protrae dal 3 agosto quando presero fuoco delle sterpaglie nell’area di Mezzano nel comune di Portomaggiore, forse a causa di un mozzicone di sigaretta gettato da un automobilista».
Qualche sterpaglia bruciata ha generato tutto questo disagio?
«Le fiamme in superfice sono state la causa che ha scatenato la combustione del sottosuolo, che nemmeno i vigili del fuoco potevano fermare».
Si riferisce alla torba?
«Tutta l’area del Besano è composta di torba che, quando brucia, genera questo classico odore di plastica bruciata».
Tuttavia la puzza aveva cessato di farsi sentire.
«Perché la protezione civile decise di intervenire allagando tutti i 20 ettari di terreno coinvolti dalla combustione del terreno».
Allora per quale motivo è tornata insistentemente a sentirsi?
«Venti giorni fa, purtroppo, ha preso fuoco un nuovo appezzamento di terreno sempre a Mezzano, ma questa volta nel lato che rimane nel comune di Ostellato. Parliamo di un appezzamento di oltre 50 ettari».
E la torba ha ripreso a bruciare...
«Purtroppo sì. Il rogo ha interessato un boschetto della zona (sembra che la causa sia dolosa, ma ancora si indaga) e di conseguenza ha ripreso come era accaduto prima la combustione del sottosuolo».
Perché non intervenite con un nuovo allagemento?
«L’area in questo caso è troppo estesa. Si tratta di una zona ex valliva, oggi agricola e in parte tutelata, che riesce a restare asciutta grazie a un impianto di pompe installato in tutti i 50 ettari».
In pratica sta dicendo che saremo costretti a rimanere con il cattivo odore?
«Il Prefetto di Ferrara per la prossima settimana ha organizzato un sopralluogo anche con la protezione civile proprio nei terreni interessati».
Ma secondo lei ci sono interventi realizzabili?
«Difficile dirlo. Considerando che ci stiamo avviando verso un periodo freddo, la speranza è che possano arrivare presto le pioggie a bagnare i terreni e spegnere così la combustione in atto».
Parliamo di salute. La cobustione della torba, e le conseguenti esalazioni, possono avere effetti dannosi?
«No assolutamente, per la salute non c’è nessun problema. E in particolare dopo che ha ‘viaggiato’ per venti chilometri non ha alcun effetto dannoso».
Insomma, l’unico fastidio è quello olfattivo.
«Esattamente».
Ma cosa si può fare per evitare che l’episodio si ripeta?
«Intanto va sottolineato che è la prima volta che le conseguenze sono così importanti. Forse il forte caldo ha intensificato l’effetto della combustione. Chi abita vicino a quei terreni ogni tanto vive qualche disagio, solitamente quando i contadini bruciano le sterpaglie, ma si è sempre trattato di un fenomeno localizzato».