REDAZIONE RAVENNA

"Tanti giovani partecipano ai corsi di maglia"

La scommessa di Elisa Emiliani, che ha lasciato il lavoro per dedicarsi esclusivamente a questo: "Boom di richieste dopo la pandemia"

"Tanti giovani partecipano ai corsi di maglia"

La sua casa è stata colpita dall’alluvione e lei, Elisa Emiliani, ha deciso di chiudere la propria attività commerciale per dedicarsi esclusivamente ai corsi di maglia. Un’attività che può sembrare anacronistica ma che tuttavia in città sta suscitando una crescente curiosità, e a giudicare dalla partecipazione anche un buon seguito. Non è insolito infatti, passeggiando per corso Mazzini, scorgere dalla vetrina del civico 99 diverse persone in cerchio che armate di ferri si dedicano all’uncinetto. Soprattutto il sabato pomeriggio. La sede di incontro dei gruppi di lavoro è quello che fino a dicembre è stato il negozio di filati di Emiliani. "Per 24 anni sono stata tecnico del settore qualità e ambiente per una cooperativa ortofrutticola di Faenza – racconta mentre sorridendo si muove tra gli scaffali – poi nel 2015 ho sentito l’esigenza di avviare un progetto tutto mio e così ho aperto il negozio online per la vendita di filati e attrezzi". Una passione nata da autodidatta: "Mamma e nonna lavoravano a maglia – prosegue –. Mi ci sono dedicata fino al liceo, poi ho smesso e ho ricominciato solo dopo i 30 anni, quando è nato mio figlio".

Ben presto dal web l’attività si è sviluppata al punto da spingerla nel 2016 ad aprire il negozio e lasciare il lavoro. "Prima facevo solo corsi serali ed ero aperta solo il sabato, poi col tempo il negozio è arrivato a orari di apertura normali". Nel 2019 si è trasferita in corso Mazzini: "Era settembre, subito prima del covid – ricorda –. A marzo sono stata chiusa, poi ho iniziato a fare le consegne di filati a domicilio, andavo in bici". La clausura sociale ha infatti incentivato anche quel tipo di attività, come lei stessa evidenzia: "C’è stato un incremento del lavoro a maglia, e anche le richieste di corsi sono aumentate". Richieste che nel post-pandemia Emiliani è riuscita a esaudire "inavvertitamente, ho intercettato il bisogno che c’era di uscire dalla routine per ritagliarsi due ore".

Mediamente oggi il corso principianti conta "dalle 3 alle 5 persone a seduta. Poi ci sono i progetti condivisi che impegnano dalle 5 alle 10 persone. Scopriamo un designer, condividiamo il progetto e poi realizziamo i capi d’abbigliamento. La domenica c’è anche il ’knit cafè’, un modo per farci qualche chiacchiera e compagnia". Da gennaio, come detto, l’attività è stata chiusa, ed Elisa Emiliani in partita iva impartisce solo lezioni: "A causa dell’alluvione sono stata costretta fuori casa per cinque mesi, sono cambiate le priorità – rivela –. Ho sentito l’esigenza di stare più a casa. Così ho deciso di dedicarmi solo all’insegnamento che è la mia grande passione e mi consente di gestire il tempo in modo diverso". E a chi pensa che l’uncinetto sia un’attività solo per donne di una certa età, Emiliani replica: "Ho per allieve diverse ragazze sotto i 30 anni, e ai corsi partecipa anche qualche uomo. In questo periodo c’è interesse perchè si assiste a un ritorno all’autoproduzione dell’abbigliamento, un po’ per motivi economici, perché un capo fatto a mano è destinato a durare di più, e poi per un’esigenza di sostenibilità etica ambientale".

Damiano Ventura