"Università a Cotignola, solo ricadute positive"

Il Tavolo dell’imprenditoria della Bassa Romagna scende in campo a favore. del corso di laurea al Maria Cecilia Hospital: "Benefici per tutto il territorio".

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La questione del corso di laurea in medicina che l’Università di Ferrara intende istituire al Maria Cecilia Hospital di Cotignola sta suscitando diverse reazioni nella Bassa Romagna, in campo economico e politico. A favore dell’insediamento universitario si è espresso il coordinamento del Tavolo per l’imprenditoria della Bassa Romagna, che rappresenta le associazioni d’impresa del commercio, dell’artigianato, dell’industria, della cooperazione e dell’agricoltura, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confimi, Confindustria e Legacoop.

"Come sottolineato da più parti – sostiene il Tavolo dell’imprenditoria – il corso di laurea magistrale in medicina a Cotignola è un’opportunità da cogliere che avrà una serie di ricadute positive, sia in termini di promozione che di indotto economico diretto e indiretto per la comunità della Bassa Romagna. Auspichiamo che al più presto la Regione Emilia-Romagna venga incontro a questa richiesta sostenendola convintamente presso il Ministero dell’Università, così da superare rapidamente un ritardo che rischia, se protratto nel tempo, di mettere a repentaglio l’intera operazione, già deliberata dagli organi accademici dell’Università di Ferrara". Secondo le associazioni di categoria, "è un investimento sul territorio che presenta benefici praticamente senza controindicazioni, che non si sovrappone ad altri progetti ed in grado di dare una serie di vantaggi economici e sociali, immediati e in prospettiva. Non comprendiamo pertanto le ragioni di questa lentezza decisionale".

Di tutt’altro tenore la presa di posizione dei Verdi di Lugo e di Europa Verde, secondo i quali "una strana euforia sembra pervadere tutti di fronte all’annuncio dell’accordo tra il gruppo della sanità privata Villa Maria e l’Università di Ferrara per istituire il corso di medicina nella struttura di Cotignola. Già nel precedente mandato regionale ci si era adoperati per far avere a Villa Maria il riconoscimento di Istituto di Ricerca, non ancora ottenuto in quanto l’ultima parola spetta al Ministro Speranza. Questo riconoscimento, al quale siamo contrari, significherebbe ingenti fondi pubblici elargiti al privato per ricerche finalizzate al suo profitto e sottratti alla sanità pubblica. Ma la sanità pubblica è un servizio per tutti i cittadini, garantito dalla Costituzione, mentre, è inevitabile, la sanità privata persegue ovvi fini di profitto. Non a caso il contratto dei lavoratori della sanità privata non viene rinnovato da ben 14 anni. Poco si può dire su quest’accordo, che ormai è già in stato avanzato, ma forse occorre ricordare – concludomo i Verdi – ai vertici regionali che il programma diceva ben altro e magari gli accordi con le Università si potevano tentare con l’Ausl della Romagna".