Young Musicians European Orchestra in Vietnam, il reportage della tournée

Il Maestro Paolo Olmi e i giovani musicisti hanno iniziato le giornate di prova in vista del concerto-evento

Ho Chi Minh City (Vietnam), 21 settembre 2022 - La Young Musicians European Orchestra è in Vietnam e l’intenso scambio culturale con l’Opera Nazionale di Ho Chi Minh City è appena entrato nel vivo. La start up musicale con base a Ravenna, guidata dal Maestro Paolo Olmi e animata da giovanissimi artisti italiani e non (tutti tra 20 e 30 anni), è arrivata nella capitale dello stato asiatico domenica scorsa e ha iniziato intense giornate di prove di sezione e di assieme, che culmineranno con un grande concerto, dal titolo emblematico ‘Italian Night’, venerdì sera al Teatro dell’Opera dell’ex Saigon.

La Young Musicians European Orchestra è in Vietnam
La Young Musicians European Orchestra è in Vietnam

Il progetto, sostenuto e promosso dal ministero della Cultura e dal Cidim-Comitato Nazionale Italiano Musica, dal consolato generale d’Italia in Vietnam e dalla Regione Emilia Romagna, nasce per costruire un ponte tra due realtà estremamente differenti tra loro, ma mosse dalla stessa potente passione: la musica classica.

La Ymeo continua così il proprio, lungo percorso all’estero: è stata la prima orchestra occidentale a suonare in Iran dopo oltre 50 anni, conta negli ultimi anni tournée in Cina, Australia, Albania, oltre a offrire i tradizionali concerti di Natale a Betlemme e Gerusalemme e accogliere musicisti da tutte le parti del mondo, dall’Iran fino alla Mongolia, alla Corea del Nord e al Kazakistan.

Il reportage 

Lo scambio, però, è reciproco: se i vietnamiti possono finalmente toccare con mano e approcciare la musica italiana, con un fascino e un’ammirazione che si legge già dai loro occhi, i giovani elementi della Ymeo sono rimasti catturati dalla cultura, dalla vita, dalle peculiarità uniche del Paese asiatico. Dal traffico incredibile di mezzi che scorrono lungo le vie ai mercati di cibo e abbigliamento - dove è difficile uscire, una volta entrati -, fino alla movida serale fatta di ospitalità e anche qualche stravaganza.

Il Maestro Olmi, inoltre, ha tenuto due lezioni all’Università di Ho Chi Minh, davanti a una platea nutrita di studenti stregati dalla musica italiana. Tanti anche i solisti della HBSO (l’Opera di Ho Chi Minh) che si esibiranno nel grande concerto internazionale di venerdì, fino al coro di voci vietnamite e al Maestro Tran Nhat Minh.

L’orchestra

I musicisti della Ymeo, seppur estremamente giovani, vantano già un’esperienza notevole e hanno ‘preso per mano’ i colleghi vietnamiti lasciandosi andare sotto la direzione attenta del Maestro Olmi. Tredici gli elementi arrivati in Vietnam: Lucrezia Costanzo e Veronica Radigna (violino);  Martina Iaco’ e Leonardo Taio (viola); Diego de Santiago Botta (contrabbasso); i bolognesi Enrico Mignani (violoncello), Simone Fava (oboe) ed Edoardo Casali (fagotto); Lara Eccher (corno); Rebecca Taio (flauto); Pietro Narese (tromba); Augusto Ruiz Henao (trombone) e Anna Bruna Atzeni (clarinetto). A loro si aggiungono anche il soprano Scilla Cristiano e il tenore Manuel Amati, con la guida del notissimo soprano Vilma Vernocchi, oggi insegnante di canto.

Il rapporto che si è iniziato a instaurare è andato oltre le incomprensioni linguistiche, al di là del jet-lag e delle difficoltà fisiologiche che due Paesi così distanti tra loro possono vivere: la magia della musica, la creatività dei componenti dell’orchestra e i sorrisi contagiosi dei vietnamiti hanno saputo creare un connubio artistico che vedrà il proprio culmine nella grande serata al Teatro dell’Opera. Ore di prove tutte le mattine, qualche impegno pomeridiano e un tuffo dentro la cultura vietnamita tra pomeriggio e sera, in giornate dense di emozioni.

La cena dal console Enrico Padula

Un primo assaggio la Ymeo l’ha offerto con un piccolo concerto direttamente a casa del console italiano in Vietnam, Enrico Padula (in carica da ottobre 2021), che porta con sé una lunga esperienza diplomatica internazionale e, non da ultimo, un grande amore per il Paese asiatico, mosso da altrettanta curiosità. “Sto addirittura studiando la lingua, per quanto difficile, per interesse personale e per togliermi qualche soddisfazione: sarebbe bello imparare un po’ a leggere”, sottolinea sorridendo.

Davanti a un pubblico di appassionati di musica e ospiti internazionali, la Ymeo sulle note del ‘Flauto magico’ di Mozart (e altre composizione) e su una sonata di Francis Poulenc, ha incantato i presenti a casa del console Padula, prima di un cena conviviale volta a rafforzare ancora di più il legame tra le due culture.

“Questo è un mondo lontano dal nostro, a partire dalla distanza geografica, ma allo stesso tempo parte di un’unica realtà globalizzata - chiarisce il console -. Qui c’è grande capacità di sviluppo ed espansione, sia culturale che economica e scientifica: un terreno fertile. Hanno avuto diversi anni di buio dopo la riunificazione e sono rimasti isolati sia dagli Stati Uniti, sia dalla Cina. Soltanto l’Unione Sovietica ha continuato a sostenerli. Ora vediamo motorino ovunque lungo le strade, ma fino 15-20 anni fa si vedevano solo biciclette: anche questo è segno di benessere, il Paese è cambiato molto”.

“C’è tanto da lavorare ed è un piacere vedere così tanta curiosità e ammirazione da parte dei cittadini vietnamiti - prosegue Padula -. Conoscono poco l’Opera italiana e questo progetto è un pilastro della cooperazione che vogliamo promuovere. Poi i ragazzi della Ymeo sono davvero brillanti”.