REDAZIONE RAVENNA

"Brian Filipi resta un fratello per me"

Ndreca, autore del 2-0 del Ravenna, ricorda il giovane giallorosso morto in un incidente: "Fu suo padre a insegnarmi a giocare a calcio"

"Brian Filipi resta un fratello per me"

"Brian rimane un fratello per me". Quando, nella conferenza stampa post partita di domenica al Benelli, abbiamo ricordato ad Akileu Ndreca, che Ravenna è stata la città di Brian Filipi (il giovane calciatore giallorosso scomparso in un incidente a Cervia nel 2009), l’emozione ha quasi tolto le parole all’attaccante, protagonista – da subentrante – del gol del raddoppio contro lo Scandicci. Ndreca ha 23 anni, è albanese, è nato a Scutari, ma è originario di Alessio, vicino a Tirana. La sua ‘storia’ italiana è nota – Montebelluna e Clodiense in alternanza – ma la sorpresa è arrivata, ‘scavando’ nei suoi.. primi passi.

Ndreca, dove ha imparato la tecnica del calcio?

"Per cinque anni, Gjergj, papà del povero Brian, mi ha insegnato a giocare a calcio nella sua accademia che ha fondato a Lezhe in Albania, nel nome di Brian. Ho fatto tutta la trafila fino all’under 17, poi sono andato al Vllaznia, per giocare con la formazione ‘Primavera’. Gjergj ed Entela mi hanno cresciuto come un figlio. Purtroppo, la vita è fatta in una maniera particolare, e Brian oggi non c’è più, ma rimane nel mio cuore".

Un gol, il secondo in maglia giallorossa dopo quello di Carpi, nel ricordo di Brian.

"Sono contentissimo soprattutto perché abbiamo portato a casa la vittoria, che per noi era fondamentale. I miei compagni hanno disputato una buona partita, soprattutto nel primo tempo. Siamo andati in vantaggio meritatamente. Nella ripresa avremmo potuto fare meglio, ma, alla fine, la cosa più importante sono stati i 3 punti per la classifica".

Quali sono state le maggiori difficoltà incontrate?

"In partite come questa, è più difficile entrare in corso d’opera che non partire titolari. Lo Scandicci, nella ripresa, non aveva più nulla da perdere. Col mio ingresso la squadra ha cercato di avere maggiore profondità, e alla fine sono riuscito a segnare". La dinamica del gol?

"L’azione è nata da un lancio di Lisi. C’è stato un contrasto di testa di Abbey in contropiede. È stato bravo Moses a vincere il duello con l’avversario. Poi ho preso la palla, non ci ho pensato due volte e ho calciato a rete". Quali sono le sue caratteristiche?

"Mi piace dare profondità alla squadra, aiutare i compagni, correre. Come dice il mister, non dobbiamo mollare mai".

A proposito, cosa ha chiesto il vostro allenatore?

"Mister Gadda ci ha chiesto di vincere il maggior numero di partite nel girone di ritorno. Noi ci proveremo fino alla fine, una partita alla volta".

Perché il Ravenna viaggia a corrente alternata e non riesce a spiccare il volo?

"In questo periodo siamo stati sfortunati; abbiamo tanti giocatori fuori per infortunio. Siamo comunque una squadra forte, e con giocatori forti. Cercheremo di arrivare più in alto possibile". Qual è il suo obiettivo individuale?

"Aiutare la squadra, ogni giorno, soprattutto la domenica".

Roberto Romin