Calandrini, dal vivaio al derby col ’suo’ Forlì: "La prima squadra era il mio sogno"

Ravenna Classe 2005, di Castrocaro, giocherà la terza di fila da titolare per via della squalifica di Marino: "Gara sentita, siamo pronti"

Calandrini, dal vivaio al derby col ’suo’ Forlì: "La prima squadra era il mio sogno"

Calandrini, dal vivaio al derby col ’suo’ Forlì: "La prima squadra era il mio sogno"

Giacomo Calandrini, classe 2005, forlivese di Castrocaro, è un prodotto del vivaio giallorosso. Giocherà da titolare anche il derby per via della squalifica di 3 turni a Marino, cui non è stato concesso lo ‘sconto’. È la terza gara consecutiva dal 1’. Lo scorso anno, sottoquota, mister Gadda lo aveva fatto debuttare negli ultimi 8’ del 3-1 esterno di Salsomaggiore. Quest’anno, l’esordio da titolare è avvenuto col Progresso (0-0), sempre per sostituire lo squalificato Marino. Calandrini, siete pronti per il derby?

"Sì, siamo molto pronti. Stiamo andando forte in allenamento, veniamo da due vittorie di fila senza subire gol, e siamo in ottima forma".

Come si vive l’attesa per la sfida di domenica nello spogliatoio del Ravenna?

"Sinceramente, al momento, non c’è differenza rispetto alle altre partite. Anche questa vale 3 punti. Sappiamo tutti che è una partita molto sentita a Ravenna, ma la viviamo con serenità".

Risultare il più giovane in campo sarà un peso o uno stimolo?

"Si sente un po’ la pressione, com’è logico, ma ci sono anche tanti stimoli, perché sai che devi correre al massimo, finché ne hai. I ‘grandi’, ovvero quelli che hanno più esperienza, come Rrapaj, Nappelo ed Esposito, mi stanno aiutando tantissimo in campo, tant’è vero che, alla fine, nelle ultime partite che ho giocato, la pressione si è ridimensionata. E ho apprezzato molto gli applausi del pubblico".

Qual è il suo curriculum?

"Ho iniziato a 6 anni a Castrocaro, poi sono andato al Vecchiazzano, quindi alla Pianta e al Forlì, dove sono rimasto 4 anni. L’ultima tappa, è il mio approdo, 5 anni fa, all’U15 del Ravenna".

Essere ormai da due stagioni nell’orbita della prima squadra, e dunque uno dei ‘veterani’ del club comprendendo la trafila nell’Academy, può essere un vantaggio?

"Arrivare in ‘prima squadra’ è sempre stato il mio sogno. Grazie al sostegno del mister e dei tifosi, mi sono trovato a mio agio, superando molti ostacoli".

Il cambio di ruolo com’è stato ‘digerito’?

"Nasco come centrale, ma il mister, già da inizio stagione, mi aveva detto che, per trovare più spazio, mi avrebbe impiegato nel ruolo di esterno".

Conosce qualcuno degli avversari di domenica per averlo affrontato nelle giovanili?

"Il terzino sinistro Visani, che ho incrociato nel vivaio del Forlì, ma che conosco anche fuori dal campo".

Il debutto nell’undici col Progresso nel girone di andata, quanto si è rivelato utile nel momento del bisogno, cioè quando è ritornato dal 1’ contro Sammaurese e Mezzolara? "Sì, col Progresso, all’esordio al Benelli, che non è uno stadio qualunque, avevo fatto un po’ fatica. Aver giocato quella partita mi ha aiutato molto. E infatti, contro la Sammaurese mi sono trovato molto più a mio agio".

Roberto Romin

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