Nappello, faro e regista del Ravenna : "Caso Pistoiese? Niente calcoli, giochiamo"

Giocatore insostituibile nello scacchiere di Gadda, la sua personalità fa la differenza: "Ci proveremo fino alla fine"

Nappello, faro e regista del Ravenna : "Caso Pistoiese? Niente calcoli, giochiamo"

Nappello, faro e regista del Ravenna : "Caso Pistoiese? Niente calcoli, giochiamo"

Umberto Nappello è il faro del Ravenna. È anche il regista, ovvero il catalizzatore di tutto il gioco, e pure il rigorista (3 su 3 dal dischetto). Ma, soprattutto, è un giocatore insostituibile nello scacchiere di mister Gadda. Nel vittorioso derby col Forlì, oltre alla trasformazione del rigore che ha sbloccato il risultato, è stato il valore aggiunto, capace di fare la differenza fra un approccio di personalità, come quello proposto del Ravenna, e una gestione più spartana, come quella utilizzata dal Forlì.

Nappello, a 4 turni dalla fine della ‘stagione regolare’, facciamo le carte al campionato?

"Il nostro compito, da secondi della classe a -2 dalla vetta, è quello di rendere difficile la vita al Carpi fino alla fine. O, comunque, provarci. Per farlo nel migliore di modi, dobbiamo pensare solo a noi stessi. Dobbiamo infatti farci trovare pronti nel caso in cui arrivi una ‘stecca’ da parte della capolista. Il nostro dovere è solo questo, ovvero continuare a lavorare in serenità, concentrandoci sul nostro percorso. Se noi le vinceremo tutte, e se il Carpi farà lo stesso, allora avremo poco da recriminare".

La stretta attualità parla anche di un caso-Pistoiese che potrebbe falsare il finale di stagione...

"Su questo tema non mi esprimo, perché non mi interessa. Noi giocatori non facciamo calcoli. Il nostro dovere è pensare al campo, senza preoccuparci di altro".

Cos’è rimasto del 3-0 al Forlì?

"In generale abbiamo disputato un’ottima partita, soprattutto sotto il profilo dell’attenzione e dell’intensità. Il clima era caldo, non solo sugli spalti. Siamo stati bravi ad approcciare bene e, alla fine, l’abbiamo portata a casa".

Dal punto di vista tattico, il suo impiego è stato praticamente a tutto campo.

"Avevamo preparato la partita in questo modo, con movimenti in diagonale per andare a prendere qualche pallone giocabile e per cercare di portare fuori il loro play Gaiola".

Ci può raccontare la decisione di calciare centralmente il rigore?

"Secondo me, Pezzolato, portiere del Forlì, ha visto i video degli altri rigori che avevo calciato, e ha pensato di partire un po’ prima. Ho visto che ha anticipato il movimento, così ho deciso di calciare centrale. Se si fosse fermato e avesse parato il penalty? Sarebbe stato bravo lui".

Dagli spalti è un piacere veder giocare il Ravenna. E dal campo?

"Dal campo è un piacere giocare in questa squadra. È davvero una bella sensazione, perché ci sentiamo forti come squadra. Siamo sicuri di noi, perché sappiamo che il compagno è sempre lì. E allora ti spendi volentieri".

Dal punto di vista tattico?

"Sotto l’aspetto del gioco, ormai ci conosciamo. Vorremmo che le partite non finissero mai, perché stiamo bene in campo, ci divertiamo. Ad esempio, esultiamo per una palla recuperata. Ci dà gusto stare insieme, ma anche lavorare e soffrire".

Roberto Romin

Continua a leggere tutte le notizie di sport su