Serie C. Cesena, il riscatto di Ciofi in 15 magici minuti. Mesi a guardare, poi entra e ribalta la Juve C

Il Cesena dimostra determinazione e forza mentale contro la Juve Next Gen, ribaltando il match grazie a un gol di Ciofi e un assist vincente. La sua breve ma intensa prestazione incarna la resilienza e la voglia di vincere del team.

È la legge del più forte. Prevede che chi stravince il campionato, chi riceve gli onori uscendo dagli spogliatoi fra due ali di rispettosi avversari, poi quando scenda in campo voglia comportarsi da primo della classe, a prescindere dai record. Il Cesena contro la Juve Next Gen sembrava invece volersi accontentare, senza la tradizionale “garra”. È stato il gol di Turicchia a cambiare le carte in tavola. Si, perché di lì in avanti si è visto il Cesena che ha ucciso il campionato, finalmente determinato a dimostrare che non era arrivato in Piemonte in gita premio.

Hanno avuto un peso determinante le sostituzioni: non che i primi scesi in campo abbiano demeritato, ma volete mettere la verve di Cristian rispetto all’abulia di Kargbo?

O l’efficacia di De Rose verso quella di Saber? Soprattutto quanto ha portato all’economia del Cavalluccio l’ingresso di Andrea Ciofi, uno che come al solito scende in campo con la maglia tatuata sulla pelle e non demorde mai. Tre momenti importanti nel suo piccolo spazio in mezzo al campo, il paradigma perfetto di quale sia stata la forza di questo gruppo durante una stagione semplicemente perfetta.

È sceso in campo al minuto 33 del secondo tempo, in sostanza ha giocato 15 minuti, recupero compreso. È lo stesso lasso di tempo durante il quale molti toccano tre palle prima di andare a fare la doccia. Lui no, si ingobbisce due volte in attacco e poi gli capita sulla testa il pallone giusto, frutto di un tocco sbilenco di Silvestri su corner. Capocciata e pareggio ripreso. Primo momento, quel pareggio ha schiantato le illusioni juventine di poter battere la capolista e fare un salto robusto in zona play off.

Il secondo momento è la velocità con cui il ragazzo romano ghermisce la palla in fondo al sacco, quasi senza gioire per il gol messo a segno. No, lui prende la palla e la porta a centrocampo perché ha fretta, lui vuole vincerla questa partita.

Quando Toscano parla di forza mentale di questo organico, caratteristica saliente rispetto a tutte le altre squadre che ha guidato nelle precedenti vittorie, intende questo. Andrea Ciofi ha mandato un segnale chiaro ai compagni, ragazzi questa ora si vince. Passa poco, meno di 5 minuti ed arriva il terzo magic moment all’interno del quarto d’ora di gioco di Andrea. Conquista palla nella sua trequarti, intravede la sagoma di Berti e gliela consegna, poi ci pensa il genietto di Calisese a confezionare lo splendido assist che mette Corazza nelle condizioni di segnare il gol della vittoria.

Un infortunio bastardo ha fermato Ciofi per tre mesi in una stagione in cui lui meritava più di tutti di esserci, in quella vigorosa chiamata alle armi di Alessandria c’è anche la rabbia per aver dovuto guardare dalla tribuna i suoi compagni vincere sempre e dappertutto.

Daniele Zandoli

Continua a leggere tutte le notizie di sport su