Affidi, Bibbiano torna capitale delle proteste

A distanza di un anno il comitato “Angeli e demoni“ e altre associazioni di nuovo in piazza, il 18 luglio: "E’ un sistema da rifare"

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Non possono più organizzare, come l’anno scorso, una fiaccolata, causa norme anti Covid. Ma la volontà di fare luce sui fatti di Bibbiano è la stessa. O forse è anche aumentata, a pochi giorni di distanza dalle richieste di rinvio a giudizio per 24 indagati sui presunti affidi illeciti di bambini. Così, un anno dopo l’operazione ‘Angeli e demoni’ (27 giugno 2019) e la prima manifestazione pubblica (20 luglio 2019), loro scendono di nuovo in piazza a Bibbiano, che torna così a essere il luogo-simbolo delle discussioni sugli affidi oltreché, come avvenuto fino alle regionali di gennaio, di scontro politico. "Faremo un sit-in davanti al municipio", annuncia il reggiano Francesco Cattani, alla guida del comitato ‘Angeli e demoni #Uniti per i bambini’, che ha organizzato la manifestazione, prevista a Bibbiano il 18 luglio dalle 19.30, insieme ad altre realtà. Alcune sono sensibili alle questioni famiglie e affidi, anche sulla scorta di note vicende giudiziarie, mentre altre raccolgono cattolici radicali come Renovatio 21, che compare insieme ad An.co.re, Ccdu, associazione Vittime del Forteto, Comitato infanzia e famiglia, Papà separati Milano, Siamo innocenti Sagliano Micca. L’anno scorso la manifestazione aveva raccolto un migliaio di persone, ed è diventata l’inizio di una rete che si è man mano strutturata. Un’idea viene scandita nel manifesto: "457.453 minori in carico ai servizi, Bibbiano è in tutt’Italia. Bambini e famiglie aiutiamoli a casa loro". Non è una convinzione troppo estrema? No, secondo Cattani: "Mi arrivano ogni giorno da tutt’Italia tantissime segnalazioni di affidi anomali. Noi abbiamo voluto attrezzarci per dare una risposta adeguata a chi ci chiede aiuto. Così abbiamo costruito un protocollo di intervento che include anche la possibilità di autorizzare l’associazione ad analizzare i documenti, attraverso l’apporto di professionisti. Ci affidiamo ad avvocati, tra cui Patrizia Micai, che sta seguendo la revisione del processo Scotta, psicologi e anche logopedisti. Abbiamo fondato un tavolo di lavoro, a cui partecipano vittime di questo sistema più o meno conosciute, come il papà Antonio Margini (ex candidato alle regionali di Fratelli d’Italia, ndr)". E precisa che la manifestazione "è apartitica e aperta a chiunque voglia dare un contributo sul sistema affidi, che per noi è da rifare, e sul sostegno alle famiglie".