ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Assolto dalla violenza sessuale, non dalle lesioni alla moglie: 10 mesi

Ha ricevuto una condanna a 10 mesi perché ritenuto responsabile del solo reato di lesioni alla moglie; è stato invece...

Ha ricevuto una condanna a 10 mesi perché ritenuto responsabile del solo reato di lesioni alla moglie; è stato invece...

Ha ricevuto una condanna a 10 mesi perché ritenuto responsabile del solo reato di lesioni alla moglie; è stato invece...

Ha ricevuto una condanna a 10 mesi perché ritenuto responsabile del solo reato di lesioni alla moglie; è stato invece assolto dalle accuse di violenza sessuale e sequestro di persona. È il verdetto emesso ieri per un 40enne tunisino dal collegio dei giudici presieduto da Cristina Beretti, a latere Giovanni Ghini e Francesco Panchieri. Una decisione che ha accolto in pieno la richiesta avanzata dal pubblico ministero Denise Panoutsopoulos, che aveva ritenuto non provate le due accuse più gravi inizialmente formulate verso l’imputato, assistito dall’avvocato Federico De Belvis. Per una volta la requisitoria e l’arringa difensiva hanno concordato su diversi punti: in particolare sul fatto che le dichiarazioni della parte offesa fossero contraddittorie perché quanto riferito nella fase delle indagini non coincideva con l’istruttoria dibattimentale; persino la madre della donna aveva sostenuto che lei diceva falsità.

A far da sfondo alla vicenda, anche problemi di stupefacenti per la donna. Secondo l’iniziale contestazione, lui aveva brandito un coltello minacciando di scioglierle il volto nell’acido e di accoltellarla, urlandole: "Ti ammazzo... non finirà sino a quando non sarai morta". Nello stesso giorno, il 6 maggio 2022, l’avrebbe percossa con schiaffi, calci e pugni sulla testa e sul corpo, prendendola per i capelli, sbattendole la testa contro il muro e trascinandola per terra, causandole conseguenze per una settimana. Facendo così, il 6 e il 7 maggio di tre anni fa, a dire di lei l’avrebbe costretta a subire rapporti sessuali sottraendole le chiavi di casa e i cellulari, impedendole di uscire di casa e di contattare chiunque, finché lei riuscì a convincere l’uomo a lasciare l’abitazione per andare a comprare le sigarette, per poi raggiungere l’ospedale.

Alessandra Codeluppi