SAVERIO MIGLIARI
Cronaca

Chi era Roberto Bertazzoni, imprenditore e mecenate col cuore sul grande fiume. Fu promotore dei restauri

Il patron della Smeg pagò di tasca propria il cachet per portare Riccardo Muti in Ghiara dopo l’inaugurazione. Aiutò anche il comitato per il recupero dell’ex Seminario diventata sede universitaria

Roberto Bertazzoni fu premiato da Napolitano

Roberto Bertazzoni fu premiato da Napolitano

Reggio Emilia, 2 aprile 2024 – Manager e mecenate. Così come altri grandi uomini dell’industria emiliana, anche Roberto Bertazzoni ha sempre tenuto annodate la missione imprenditoriale e quella sociale. Così lo disegna ad esempio l’architetto Mauro Severi, che lo conobbe nel 1995 in occasione del restauro della Basilica della Ghiara: "Era una persona attenta, che ascoltava, sensibile alle iniziative che valorizzavano il nostro territorio".

Un imprenditore che se parlava poco, faceva invece moltissimo dietro le quinte. Un uomo di fiume legatissimo alla sua Guastalla, dalla quale partì la fortuna dell’azienda. Non c’è opera di restauro rilevante per la nostra provincia dove Smeg non abbia risposto ’sì’ alla chiamata di sostegno. Lo fece per la Ghiara, appunto. Ma lo fece anche per la cattedrale e la Biblioteca Maldotti di Guastalla, così come per l’ex Seminario sede universitaria. D’altronde il gusto per l’architettura non mancava a Bertazzoni, grande appassionato d’arte contemporanea ("se andate nella sede di Guastalla, le pareti sono ricoperte di opere", racconta Severi).

Una sede, peraltro, che è un gioiello architettonico, disegnata dal maestro parmigiano Guido Canali (autore della Galleria della Pilotta a Parma e della sede di Prada a Montegranaro). Un gioco di specchi d’acqua e terra, mix tanto caro a Bertazzoni che deve la sua fortuna a un’intuizione nata sulle rive del fiume Po. Erano i tempi del trasporto di pioppo dal grande fiume. Arrivavano battelli, e su una di quelle chiatte mobili c’era una piccola stufa per cucinare a bordo. Ecco l’idea: riprodurre una stufa economica e compatta, adatta alle case degli italiani. E così si arriva a Elisabeth, la prima stufa a gas a marchio Smeg. Poi il nuovo balzo in avanti nell’immaginario mondiale, quando negli anni ’90 proprio Roberto Bertazzoni lancia gli iconici frigoriferi vintage Fab28.

Gusto nell’impresa e gusto nell’arte. Tanto da pagare di tasca sua il cachet per il maestro Riccardo Muti quando venne a Reggio per l’inaugurazione della Basilica della Ghiara resataurata. "Il fatto di rimanere a Guastalla, invece che accentrare l’azienda nel capoluogo, dimostra il rispetto che aveva verso la provincia", commenta sempre Severi. A vederlo recentemente è stata l’attuale presidente di Unindustria Roberta Anceschi. Che così lo ricorda: "Sono stata in azienda a trovarlo insieme al direttore generale dell’associazione. In quest’occasione ha ripercorso con noi la storia della sua vita, fin da quando era piccolo, i problemi di salute attraversati fino al periodo universitario che ha svolto a Parma, in cui ha avuto occasione di conoscere altri professori della Bocconi che gli hanno dato idee importanti per il percorso imprenditoriale. Ci ha raccontato di essere stato amico personale di Cesare Romiti con cui ha passato molti capodanno e di Enrico Cuccia. Conscio della propria situazione di salute e delle grandi doti umane e professionali del figlio Vittorio, aveva anticipato il passaggio generazionale in azienda".