"Concessioni e Superbonus 110 anche per gli impianti sportivi" La richiesta di aiuto alla Regione

"Sostenere l’ampliamento del ‘Superbonus 110’ nonché il ricorso alle tariffe energetiche riservate alla pubblica amministrazione per gli impianti sportivi pubblici affidati in concessione". È quanto chiede alla Regione il consigliere regionale reggiano Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa con un documento condiviso dalla collega Francesca Maletti del Pd. Un modo concreto per aiutare il mondo sportivo ad affrontare l’emergenza del caro energetico, come documentato anche ieri dal nostro giornale attraverso le parole in particolare dei gestori delle piscine che si sono visti raddoppiare i costi (anche da 8mila a 14mila per le sole utenze).

L’interrogazione dei due consiglieri va anche nel solco di quanto chiesto alla sottosegretaria allo sport del Governo, Valentina Vezzali che ha ricevuto nei giorni scorsi una delegazione di città metropolitane, tra cui Bologna, ossìa di valutare la possibilità di una nuova estensione delle concessioni e di un ampliamento del ‘110’ agli impianti sportivi nel loro complesso e non solo agli spogliatoi. Amico e Maletti sollecitano inoltre a "promuovere un tavolo di confronto tra i gestori degli impianti sportivi e i concessionari di energia per favorire l’installazione di fonti verdi negli spazi che ospitano gli impianti sportivi, con l’obiettivo di stabilizzare la spesa, perseguire l’incremento di produzione di energia sostenibile come da obiettivi del ‘Patto per il Lavoro e per il Clima’ e favorire l’efficientamento energetico, impiegando anche le risorse per la manutenzione e l’implementazione previste dai bandi per l’impiantistica sportiva".

Infine concludono: "i rincari inevitabilmente si ripercuotono anche sugli impianti sportivi da considerare come servizi essenziali per la prevenzione delle malattie e in generale per la salute della popolazione, già pesantemente colpiti dalla pandemia, che oggi rischiano la chiusura. In questo contesto le piscine, strutture particolarmente energivore, stanno subendo contraccolpi pesantissimi. Perdere questi importanti luoghi di aggregazione sociale, comporterebbe un danno per la salute fisica e il benessere mentale dei cittadini, in particolare dei più giovani".

dan.p.