Correggio Jazz cancella le paure

Domani sera scatta la tradizionale rassegna che proporrà dodici serate live aperte al pubblico su prenotazione

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di Gloria Annovi

Nella prima giornata d’estate arriva la notizia che Correggio Jazz si farà, con un programma diverso da quello già in calendario prima del Covid, con nuove misure di sicurezza, modalità di accesso, nuovi spazi, ma con la stessa volontà di offrire spettacoli di qualità.

Dodici serate (tutte su prenotazione) per una rassegna che inaugura domani sera e che proseguirà sino al prossimo 16 settembre, Ferragosto compreso, con due turni live (21.15 e 22.30). Tra gli ospiti segnaliamo anche il pianista cubano Roberto Fonseca, il cantante portoghese Salvador Sobral e il pianista Greg Burk, ad arricchire un programma che per questa edizione vedrà coinvolti soprattutto artisti italiani.

Ad inaugurare la stagione la Norma Ensemble, che vede tra le fila anche il sassofonista Marcello Allulli e il pianista Enrico Zanisi.

Tutto il programma è consultabile sulla pagina FB o sul sito www.correggiojazz.it dove sono indicati anche i prezzi per i singoli concerti, che vanno dai 10 ai 14 euro (90 l’abbonamento). Ad anticiparci le novità della storica rassegna promossa da Comune di Correggio e Jazz Network (Crossroads) è invece il direttore del Teatro, Alessandro Pelli.

Com’è stata la gestione e riorganizzazione di questo ritorno alla vita di Correggio Jazz?

"Sicuramente frenetica e un po’ complicata, ma tutti gli artisti coinvolti sono stati felicissimi del nostro invito. La frenesia è stata determinata dai tempi ristretti intercorsi tra la pubblicazione di norme certe e l’inaugurazione della rassegna, che volevamo iniziare con il Norma Ensemble la notte di San Giovanni, perché è il compleanno di Marcello Allulli, il sassofonista, e la data in cui il gruppo avrebbe dovuto suonare a New York".

Cortile del Palazzo dei Principi è una location perfetta per un festival come il vostro: suggestiva e raccolta, come l’abbraccio caldo e "sofisticato" che regala questo meraviglioso genere.

"E’ verissimo, crediamo che il sito sia molto accogliente, ed è un bene storico-architettonico cinquecentesco di grande pregio, in cui hanno sede diverse istituzioni culturali cittadine, inoltre è ubicato a fianco del Teatro Asioli, in cui ci "rifugeremo" in caso di maltempo".

Quali altri ospiti internazionali prevedeva il Festival?

"Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare ad Antibalas e David Murray e a John Surman. Dati i vincoli di distanziamento validi anche per gli artisti, abbiamo dovuto dire no anche a Unscientific Italians e OnTime Band (che sarebbe stata impegnata in una produzione originale attorno alle canzoni di Gianmaria Testa), mentre Mauro Ottolini si presenterà con un gruppo più ristretto. Ma li avremo tutti l’anno prossimo, speriamo".

Bebo Ferra, che si esibirà con il quartetto "Metafisica" sabato sera: cosa ci aspetta?

"Una musica molto strutturata e lirica, grazie anche alla tromba di Fulvio Sigurtà, che viaggia su lunghezze d’onda non lontane da quelle di Fresu, di cui Ferra è stabile collaboratore nel Devil Quartet".

Complimenti per aver invitato anche il trombettista Ambrose Akinmusire a questa edizione.

"Allievo di Herbie Hancock è un artista incredibile Pensiamo che il trombettista californiano sia uno dei talenti più vividi e una delle stelle più brillanti del jazz di oggi, anche se definire "jazz" le sue creazioni (perché raramente suona standard…) è un po’ limitante".