E’ morto Brenno Tagliati Il sorriso dietro il bancone del bar

Il capoluogo della montagna perde una delle figure più conosciute: con la moglie Maria aprì lo storico Castello

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Increduli, gli amici del bar pasticceria Castello di Castelnovo Monti hanno appreso ieri mattina la notizia della morte del fondatore del locale, Brenno Tagliati, 86 anni, una persona che amava il suo lavoro e che sapeva accogliere tutti con un sorriso sincero e cordiale, aperto all’antica amicizia.

Addolorati, annunciano la sua scomparsa la moglie Maria, i figli Giuseppe, Giovanni e Stefano, le nuore Mariarosa, Daniela e Cristina, i cari nipoti Alberto, Giacomo, Giorgia, Jacopo, Francesca ed Elisa, cognate, nipoti, parenti e i tantissimi amici di sempre.

Questa sera alle ore 20 nella chiesa di Pieve verrà recitato un rosario di suffragio.

I funerali avranno luogo domani mattina, sabato 19, con partenza alle ore 10,30 dalla Casa Funeraria Mammi di via Macchiusa 15, per la chiesa parrocchiale di Pieve dove.

Per volontà dell’estinto, niente fiori ma eventuali offerte all’associazione ‘Il Cuore della Montagna’.

La scomparsa di Brenno Tagliati, protagonista del cambiamento e della crescita della montagna, tradito dall’anagrafe, è una grave perdita per chi ha memoria degli ultimi 50 anni del secolo scorso.

Nato nel 1936 nella frazione di Terrasanta, fin da ragazzo ha conosciuto il sacrificio, considerato allora un dovere, andando a piedi alla scuola elementare a Castelnovo Monti (sei chilometri all’andata andata e sei al ritorno), poi più grande alle scuole commerciali in bicicletta.

E questo già era un miglioramento.

Brenno era tifoso del Torino come molti altri che frequentavano nel 1949 la scuola commerciale di Castelnovo: il 10 maggio ‘49 gli insegnanti non fecero lezione, commossero le classi leggendo i giornali che parlavano ampiamento della tragedia di Superga e Brenno, seduto sui banchi di scuola, si commosse come tutti.

Arrivano gli anni Sessanta che segnano il risveglio della montagna, ma anche l’esodo; molti lasciano i paesi dell’Appennino ed emigrano in cerca di fortuna verso le grandi città.

Brenno, come altri giovani coraggiosi, non abbandona la sua montagna.

Si rimbocca le maniche, abituato al sacrificio fin da ragazzo, e con la moglie Maria si impegna nell’acquisto del bar trattoria Castello.

Insieme hanno cresciuto i tre figli: Giovanni (che continua la gestione del bar pasticceria Castello), Giuseppe e Stefano titolari della Dab, da sempre riferimento per gli esercizi alimentari.

Settimo Baisi