In arrivo nuove regole per non sprecare

Di là dall’Enza stop a piscine domestiche, annaffiamento o lavaggio dell’auto. Bisogna efficentare il prelievo idrico

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Le disposizioni sul risparmio di acqua non riguardano solo la risorsa idrica dei canali per l’irrigazione dei campi. E’ sempre più alto il rischio di dover razionare l’acqua anche per usi civili, con divieto di annaffiare giardini e prati, di riempire piscine domestiche, di lavare le auto, ovviamente con acqua potabile delle reti idriche dell’acquedotto. Ci sono già Comuni, come Fornovo e Bore in provincia di Parma, che hanno firmato ordinanze che vietano l’uso di acqua potabile motivi diversi da igiene e scopi domestici, fino al 30 settembre. E non si esclude che simili provvedimenti possano essere adottati pure nel Reggiano, nonostante l’impossibilità di un totale controllo antispreco. Per ora si punta al buon senso e alla collaborazione dei cittadini, chiamati ad avviare un comportamento antispreco della risorsa idrica, quanto mai preziosa. Molto preoccupati sono gli agricoltori, anche per le difficoltà di poter avere a disposizione l’acqua necessaria per l’irrigazione, ora che si è nel pieno della stagione produttiva. Le priorità attuali sono chiare: risparmio delle risorse, efficientamento dei meccanismi di utilizzo e nuovi strumenti per poterci dotare di scorte.

Si tratta di progetti di cui si parla da decenni. E che ora, dopo tanti proclami e annunci degli enti di gestione del Po e del mondo politico, è ora di mettere in pratica. E anche il turismo risente degli effetti della secca del Grande Fiume. Lo dimostra l’attività, ormai ridotta ai minimi termini, della motonave Stradivari, ora ancorata nel Mantovano in quanto l’attracco a Boretto non è consentito dalla scarsa quota del Po.

"Ho saputo – dice Giuliano Landini, capitano della Stradivari – che hanno fermato l’unica centrale idroelettrica sul Po, nel Piacentino, per carenza della portata del fiume. E questo grazie a trent’anni di totale abbandono da parte dei politici di Roma e delle quattro Regioni che il fiume attraversa". Bonifiche e AiPo lavorano per non fermare il prelievo idrico dal Po per l’irrigazione. Ma agli impianti di bonifica a Boretto già si prevede un calo dell’attività, con il funzionamento di soli nove sistemi di pompaggio rispetto ai ventotto disponibili. E non mancano le polemiche di qualche ambientalista che chiede di non rimuovere la sabbia dal Po, nonostante la necessità di creare varchi per collegare il letto del fiume agli impianti della Bonifica.

Antonio Lecci