La moglie di Pedrazzini dai carabinieri

La donna si è recata in caserma pare per rilasciare dichiarazioni spontanee: a rivelarlo un servizio della Rai

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È uscita di casa per parlare con i carabinieri di Castelnovo ne’ Monti. Marta Ghilardini, moglie di Giuseppe Pedrazzini, trovato morto nel pozzo di fianco a casa sua a Cerré Marabino (Toano), sabato mattina ha rilasciato dichiarazioni spontanee alle autorità. A rivelare questo particolare è un servizio di ieri de "La Vita in Diretta" della Rai.

Solo due giorni prima, giovedì 26 maggio, tutta la comunità l’aveva vista camminare sola dietro il carro funebre che portava via il marito. Sempre sola, lontana dagli altri parenti, sui banchi della chiesa durante la funzione. Cosa è successo in quelle 48 ore, per decidere di rivolgersi ai carabinieri? Per dire cosa poi, considerata la vaghezza delle sue affermazioni finora?

Dichiarazioni che avevano già incontrato alcune incongruenze: a cominciare dal fatto che Giuseppe "andasse spesso a visitare le sorelle", come dichiarato da Ghilardini per motivare la sua non preoccupazione mentre il marito era sparito (da mesi, ndr). Una scomparsa mai denunciata che rende i tre conviventi di Pedrazzini, ovvero oltre a Marta la figlia Silvia e il genero Riccardo Guida, indagati per soppressione di cadavere.

Non è un mistero e anzi è opinione condivisa da tutta la comunità di Toano, che la situazione in casa non fosse proprio idilliaca. Specie parlando del genero, descritto come una persona particolarmente turbolenta. Un disagio confermato anche dagli altri parenti di Giuseppe nonché dai suoi amici.

"Mia suocera doveva fare un rogito da 50mila euro. Evidentemente a qualcuno non andava bene…": così parlo Guida, uscito dal carcere dopo che per tutti e tre la misura restrittiva è stata ridotta all’obbligo di dimora. Il riferimento sarebbe andato a un terreno che Marta stava vendendo per ottenere un po’ di liquidità, né Riccardo né Silvia infatti hanno un lavoro molto remunerativo. "C’è molto altro sotto e verrete a sapere la verità…" aveva poi aggiunto proprio Silvia. Sempre nel servizio pubblicato ieri però, si fa riferimento alla vendita di un terreno da 120mila euro, gestita da quest’ultima: è sua la risposta, online, a un possibile acquirente. Un messaggio datato 30 marzo, circa due settimane prima il ritrovamento del corpo di suo padre - che risultava già scomparso almeno da gennaio.