"Io ormai sono un eremita, come sapete vivo a Capo d’Orlando e sto più in mare che sulla terra ferma. Cosa faccio nella vita? Nel mondo del basket praticamente niente, ma mi sveglio al mattino presto e poi decido cosa fare".
Gianluca Basile è, come sempre, l’essenza dello ‘spirito libero’ e privo di ogni condizionamento del ‘mainstream’. Dopo una carriera fenomenale che l’ha portato ad essere campione d’Europa con la nazionale (1999), medaglia d’argento alle olimpiadi (Atene 2004) oltre che a vincere due scudetti in Italia (con la Fortitudo nel 2000 e 2005) e in Spagna (col Barcellona nel 2009 e 2011) e un’Eurolega (sempre con i ‘blaugrana’ nel 2010) adesso vive nella natura incontaminata di quella zona della Sicilia in cui si impegna con il volontariato, dedicando grandi attenzioni agli animali abbandonati che purtroppo rappresentano un fenomeno in crescita.
Tra qualche mese però potrebbe esserci una sorpresa: "Devo un po’ aggiornarmi sulla nuova stagione, lo ammetto, anche di Reggio so poco, ma ho visto che ha giovani interessanti e questo mi fa sempre molto piacere. Come dicevo, mi devo informare meglio, perché c’è un progetto che dovrò fare prima di Natale assieme ad Alessandro Mamoli (giornalista di Sky Sport, ndr) e sarò al vostro posto, vi ruberò il mestiere (ride, ndr). Questa è una piccola anticipazione. Le Olimpiadi di Parigi? – prosegue ‘Baso’ - ho notato che il livello globale mi sembra si sia alzato. Adesso che ormai sono fermo da tanto tempo quei nuovi giocatori mi sembrano dei marziani, ma poi mi fermo e penso che ho giocato contro Navarro, Danilovic, Myers, Spanoulis, Bodiroga, quindi anche io ho vissuto un’epoca in cui ci sono stati grandi campioni. Questo per dire che ognuno ha la sua parabola, ha vinto quello che doveva vincere e non si possono paragonare momenti così diversi e distanti".
Per finire, un consiglio ai nuovi cestisti: "Devono essere delle spugne, cercando di assorbire da chi è davanti a loro le cose migliori, ma facendo anche attenzione, al contrario, ad evitare quelli che sono i vizi, i difetti. Non c’è un segreto per diventare campioni, ma oltre al talento ci vuole sicuramente la passione e la testa per seguire quelli che sono i leader più validi".
Se i giovani sportivi seguissero l’esempio di Gianluca Basile sarebbero già a metà dell’opera…
Francesco Pioppi