di Lara Maria Ferrari
Un libro per andare oltre i territori, fisici e letterari, conosciuti. Questo è ‘Dante a Bismantova-Viaggio alla montagna del Purgatorio’ di Giuseppe Ligabue e Clementina Santi, appena pubblicato da Corsiero, che in occasione del Settecentenario della morte di Dante verrà presentato sabato alle 17 al Museo Diocesano. Interverrà il vescovo Massimo Camisasca. A porsi sulle orme di Dante, exul immeritus, sono Ligabue e Santi.
Voi dite di non esservi limitati ad approfondire i versi in cui Dante nomina la Pietra, ma di essere andati oltre. Come?
"Abbiamo cercato e ricostruito i puntuali riscontri tra i versi del Purgatorio e i luoghi che ancor oggi vediamo salendo sulla Pietra di Bismantova. Sono stati sorprendenti persino per noi".
Dante e Bismantova, Dante e Reggio. Che peso possiamo dare alle due località in rapporto a Dante?
"Rilevante, sino a oggi non era mai stato ben compreso. Se Bismantova è la montagna del Purgatorio, come già in antico sosteneva uno dei primi commentatori della Divina Commedia, Benvenuto da Imola, Reggio è una città dantesca non secondaria rispetto ad altre, sia per il fatto che si trova lungo una direttrice transappenninica che Dante può aver percorso più volte, ma anche per la presenza del liber figurarum e sicuramente di Guido da Castello".
Il percorso del libro mette in luce diversi reggiani, più o meno illustri, citati da Dante: che importanza hanno?
"Guido da Castello viene citato sia nel Convivium sia nella Commedia come un personaggio straordinario, per cultura, saggezza, liberalità… Ci siamo chiesti come mai la Reggio di fine Duecento abbia potuto formare un personaggio di tale levatura. Così abbiamo cercato altri personaggi illustri che Dante possa aver conosciuto in città. E non mancano le sorprese".
Dante per voi, studiosi ed ex studenti. Lo amate perché?
Santi: "L’ho amato da studentessa smentendo l’opinione diffusa che la scuola non riesce a far amare il poema dantesco. L’ho riamato profondamente all’Università grazie alle lezioni di Emilio Pasquini, e l’ho riamato ancora, durante gli anni in cui abbiamo lavorato al libro".
Ligabue: "La ricerca dei riscontri dei versi danteschi con i luoghi della Pietra di Bismantova, ma soprattutto la riscoperta sempre più forte della dimensione spirituale, anzi religiosa, che ha accompagnato il viaggio di Dante a Bismantova e in certo modo ha accompagnato anche il nostro. Pellegrini come lui, alla ricerca della salvezza".
Nelle ricerche sul sommo poeta, che cosa avete scoperto in aggiunta al conosciuto?
"Abbiamo ricostruito il viaggio dell’esilio, forse il più doloroso. Indagato gli anni in cui Dante, condannato a morte dal Comune di Firenze, abbandona per sempre la Toscana, attraversa la Lunigiana, svalica al Cerreto e vede da lontano la Pietra e la identifica nel suo monte del Purgatorio e decide di ’montarci su, sino in cacume. Lungo questo viaggio abbiamo fatto alcune scoperte, in alcuni casi ipotesi, in altri quasi certezze…; i luoghi delle soste del Poeta (il monastero del Corvo, l’abitato di Campolungo, l’eremo di Bismantova, la casa di Guido da Castello …). Infine abbiamo riconosciuto passo dopo passo i momenti del suo salire, fino alla porta del Purgatorio.