ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Minacciò di far saltare un treno: "Esasperato dalle lunghe attese"

Al via il processo per un 26enne che il 28 agosto 2022 inviò una mail al Comune di Bibbiano. Il giovane fu scoperto e si giustificò con la rabbia per il tempo che passava davanti alle sbarre abbassate.

Al via il processo per un 26enne che il 28 agosto 2022 inviò una mail al Comune di Bibbiano. Il giovane fu scoperto e si giustificò con la rabbia per il tempo che passava davanti alle sbarre abbassate.

Al via il processo per un 26enne che il 28 agosto 2022 inviò una mail al Comune di Bibbiano. Il giovane fu scoperto e si giustificò con la rabbia per il tempo che passava davanti alle sbarre abbassate.

Minacciò di far saltare per aria il treno della linea Reggio-Ciano, giustificandosi con la rabbia per i lunghi tempi di attesa davanti alle sbarre abbassate del casello ferroviario che doveva attraversare per andare al lavoro. Al Comune di Bibbiano fu recapitata il 28 agosto 2022 una mail che sembrava provenire dall’indirizzo di una donna, ma le indagini dei carabinieri identificarono in un giovane il presunto responsabile, che fu denunciato a piede libero e per il quale ieri si è svolta l’udienza predibattimentale davanti al giudice Giovanni Ghini.

Una volta scoperto, lui, un 26enne di Bibbiano, ammise la propria responsabilità davanti agli uomini dell’Arma: "Ho creato il testo della mail e l’ho inviato al municipio - dichiarò -. Sono esasperato dalla situazione del passaggio a livello che divide in due il paese, ma non avevo intenzione di fare un attentato al treno". Dalle indagini emerse che lui creò una mail falsa, che poi risultò portare il nome e cognome di una sua collega di lavoro del tutto all’oscuro della sua trama.

Il 26enne avrebbe poi usato un programma informatico anonimizzatore per inviarla al Comune tramite il proprio cellulare: un tool usato spesso per navigare nel dark web senza essere tracciati, poiché elimina i cookie, nasconde l’indirizzo Ip e altri dati normalmente ricostruibili di una navigazione web. Dal municipio di Bibbiano scattò l’allarme ai carabinieri di Reggio che intervennero tramite il nucleo investigativo. Non escludendo alcuna pista, anche eversivo-terroristica, si riunì pure il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica "per adottare idonee misure finalizzate a scongiurare l’eventuale attuazione della minaccia".

I carabinieri promossero indagini tradizionali e telematiche, risalendo al 26enne a cui furono sequestrati cellulare e computer. Ora il giovane, difeso dall’avvocato Claudio Bassi, si trova a processo per le accuse di pubblica intimidazione, procurato allarme all’autorità e sostituzione di persona aggravata perché, usando il nome della donna, avrebbe cercato di indirizzare le indagini su di lei.

Ecco il testo che lui inviò al Comune di Bibbiano: "Inoltre se entro la settimana non cambia nulla siamo già equipaggiati per fare un attentato al treno e farlo deragliare, senza uccidere nessuno, ma faremo fuori il treno! O fate qualcosa o è guerra per il Comune! Futuri attentatori". Ieri il 26enne ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato: "Al di là delle accuse formulate nel capo di imputazione, abbiamo fatto questa scelta processuale perché convinti che la vicenda contestata vada ridimensionata e riportata nei giusti termini - dichiara l’avvocato Bassi -. Lui e altri cittadini erano stremati, tanto che una sessantina di persone stavano raccogliendo firme per eliminare le lunghe attesa sulla linea Reggio-Ciano". Il processo proseguirà in febbraio con la discussione.

Alessandra Codeluppi