Nomadi, altro blitz: installati i contatori

I carabinieri con i tecnici di Enel sono tornati nelle campine di via Nenni e via Sauro. Gli occupanti pagheranno un forfait mensile

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"Siamo già tutti liberi, e ancora con le luci". Così aveva festeggiato via social uno dei 14 arrestati del campo nomadi di Barco di Bibbiano appena rientrato a casa.

Ma la musica ora è (finalmente) cambiata: negli ultimi due giorni infatti i tecnici Enel hanno provveduto a sistemare 7 contatori, eliminando così gli allacci abusivi; tradotto, da ora si paga. E’ quanto è emerso ieri dal campo nomadi di via Nazario Sauro e via Nenni, al centro delle cronache cittadine dopo il blitz dei carabinieri dello scorso 30 marzo, che aveva portato all’arresto di 14 persone con l’accusa di furto di energia elettrica, lottizzazione abusiva ed altri reati legati ad urbanizzazioni irregolari. Da lunedì infatti i tecnici Enel hanno preso possesso della zona, supportati dalla costante presenza dei carabinieri che hanno supervisionato il lavoro. Il presidio è andato avanti anche ieri: di fatto una precauzione in più da parte dell’Arma visto il recente episodio, in modo da evitare possibili screzi tra gli occupanti e i lavoratori Enel.

Due gli obiettivi, collegati fra loro: il primo staccare gli allacci abusivi realizzati nel tempo, visto che gli stessi nomadi avevano ribadito di essere nelle campine "da vent’anni" di fatto senza mai pagare un euro di luce pubblica.

Il secondo, inevitabile, posizionare i 7 nuovi contatori con cui regolarizzare il consumo di energia elettrica. Da quanto emerge comunque si parla di un contratto forfettario, con una cifra stabilità al mese e non legata direttamente al consumo. Di certo con i contatori Enel si riserva di interrompere immediatamente la fornitura in caso di mancato pagamento, un cambio di rotta non da poco rispetto agli ultimi vent’anni. Evidentemente il post social di uno degli arrestati è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Dopo il blitz peraltro la decisione del tribunale non aveva aiutato a calmare le acque. Il giudice Giovanni Ghini aveva convalidato gli arresti, e ravvisato come "ogni volta che accendevano la luce (gli occupanti, ndr) commettevano un furto". Aggiungendo però come "ognuno ha rubato una quantità di energia elettrica che non possiamo determinare, ma non c’è ragione per immaginare particolarmente cospicua".

Dai primi riscontri sarebbero stati assorbiti 175mila kwh di luce. Ma in ogni caso i 14 arrestati erano stati rimessi in libertà.

Nina Reverberi