"Riqualificare gli impianti per dare salute e benessere"

L’assessora Raffaella Curioni: "La Fondazione ci aiuterà in questo percorso. Gli scontri del passato? C’era bisogno di ripartire senza più divisioni"

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di Maya Menozzi

Si apre una nuova stagione di collaborazione tra la Fondazione per lo Sport di Reggio e l’Amministrazione comunale, grazie al ricambio di nomine tra dirigenza e Consiglio di gestione. Il lavoro da fare rimane comunque tanto, con l’obiettivo finale di valorizzare sempre più in città la dimensione dello sport e del benessere personale; l’assessore a Educazione, Conoscenza, Città universitaria e Sport, Raffaella Curioni (nella foto), si dice già soddisfatta sulle premesse per l’anno 2022-2023. Nuove persone, nuovo inizio.

"Assolutamente, un ulteriore atto della riforma che avevamo preannunciato con il cambio dello Statuto a novembre 2021. Mauro Rozzi sarà riconfermato come presidente e ci saranno due nuovi ingressi significativi in Consiglio, in termini di competenza manageriale e sportiva, oltre che di reale rappresentanza delle attività sportive più importanti a Reggio.

A fine maggio avverranno altre due nomine in capo alle associazioni sportive e speriamo vadano a comporre un Consiglio di gestione capace di prendere in mano questa nuova collaborazione fra noi".

Siete fiduciosi per l’anno prossimo?

"Certo e siamo molto contenti di avere un organo come la Fondazione capace di portare avanti questo percorso sulla centralità dello sport; ovviamente ringraziamo il Consiglio uscente, perché sono state anche le persone con cui abbiamo condiviso la riforma in corso.

Nei prossimi mesi speriamo di garantire un trasferimento significativo di risorse economiche alla Fondazione, per una vera ripartenza dello sport da settembre 2022".

Quali sono i punti più urgenti su cui lavorare?

"Puntare sullo sport di quartiere e portare avanti progetti sui temi della salute e del benessere. Parliamo della riqualificazione della grande impiantistica in capo all’Amministrazione comunale, rivalorizzando impianti fruibili anche in modo informale dai cittadini. La Fondazione è uno strumento prezioso per mettere in atto queste strategie: dal 2007 è diventata più autonoma e dunque ancora più utile, perché attraverso lo sport si possono dare tantissime risposte ad altrettante situazioni. Con lo sport si ingaggiano i giovani ed è il motore di tante altre politiche pubbliche".

In passato ci sono stati degli scontri fra voi e la Fondazione. Ora siete più sereni?

"C’era bisogno di ricominciare con una nuova collaborazione che non ci dividesse. Come sempre le organizzazioni sono fatte di persone e competenze e penso che la nostra visione sul futuro sia condivisa anche dalle nuove nomine, cosa assolutamente non scontata e molto importante. Sullo sport bisogna ricominciare e continuare a investire".