Scuola, 200 lavoratori dicono no al ’Green pass’

Si costituisce il gruppo contrario all’introduzione della certificazione "E’ illegale e illegittima e lede i diritti creando una discriminazione"

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A Reggio un gruppo eterogeneo di lavoratori della scuola, circa 200, vaccinati e non, hanno dato vita al gruppo "Scuola, Libertà e Costituzione", "contro il Green pass" e "a difesa dei diritti della Costituzione".

"Crediamo che l’obbligo del Green pass non sia la soluzione per contrastare la diffusione del Coronavirus - esordiscono - ma rappresenti solo una forma di discriminazione nei confronti di chi ha scelto di non vaccinarsi. Le assemblee del gruppo sono iniziate quest’estate per aprire un confronto e decidere azioni comuni per la tutela e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti, promuovere un dialogo aperto e un’idea di scuola che non discrimini ma sia davvero inclusiva". Molti hanno anche preso parte alle manifestazioni del sabato in piazza. "Non ci riconosciamo negli episodi di violenza raccontati dai media - sottolineano - il nostro intento è quello di manifestare pacificamente, e in modo non violento, le nostre ragioni. A prescindere dalla scelta fatta sul vaccino, pensiamo che l’introduzione del Green pass sia un’azione illegale e illegittima, che va contro la nostra Costituzione, il regolamento 953 dell’Unione Europea, e che lede i diritti del cittadino e del lavoratore, creando discriminazione". Per il personale scolastico del neonato gruppo il Green pass non sarebbe "una scelta medica, ma politica".

"Crediamo debba essere garantita la libertà di ognuno di svolgere il proprio lavoro - precisano -. Non ci sentiamo di entrare all’interno di questa logica di controllo. Riteniamo che il Green pass, così concepito, risulti inutile, anzi, dannoso ai fini della sicurezza. Infatti, pur essendo noto a tutti che anche i vaccinati possono contagiare, il possesso della certificazione verde può generare un senso di falsa sicurezza, spingendo chi ce l’ha ad abbandonare quelle norme di prudenza che tutti dovremmo invece continuare a seguire scrupolosamente".

Per il personale scolastico non c’è l’obbligo vaccinale, ma quello del Green pass. "Costringere alla scelta tra vaccino o tampone ogni 48 ore si configura di fatto come un ricatto - affermano -. Il tampone è invasivo e costoso. Per essere efficaci, i tamponi dovrebbero essere estesi a tutti, vaccinati e non, cosa che evidenzia ancora una volta la natura politica e non sanitaria della scelta". E mentre annunciano la partecipazione allo sciopero indetto dai sindacati per lunedì 13, ribadiscono: "Condanniamo fermamente il clima di discriminazione, contrapposizione e odio che qualcuno cerca di alimentare. Non ci riconosciamo in nessuna violenza, neppure verbale, da qualunque parte essa provenga, pur garantendo a ognuno la libertà di esprimere dubbi, domande, pensieri divergenti".