
Il laboratorio di Bianalisi
Reggio Emilia, 16 maggio 2020 - Il gruppo ‘Bianalisi’ ha ottenuto l’ok dalla Regione per effettuare i test sierologici anti-Coronavirus. Dunque oltre a Lifebrain che ha 4 laboratori nella nostra provincia, ce ne saranno altri 11 (34 in più in tutta l’Emilia-Romagna) dei quali, il responsabile organizzativo è il reggiano Paolo Peri. Dottore, facciamo chiarezza. In che modo viene effettuato il test? «Si tratta di un prelievo di sangue a tutti gli effetti, non un ‘pungidito’». Quindi i kit ‘pungidito’ in commercio per autodiagnosi? «Il fai-da-te se non si è professionisti sanitari è pericoloso tanto da avere potenziali untori. Per bloccare ciò la Regione ha stabilito che solo i centri accreditati possono farli». Come si articola il test sierologico? «È un test rapido qualitativo. Col sangue prelevato analizziamo e ricerchiamo anticorpi, ossìa le immunoglobuline IgG e IgM. Se si è positivi alle prime si presume – e uso questo verbo perché non vi è ancora certezza scientifica – che si sia venuti a contatto col virus in passato. Se invece si risulta positivi alle IgM (o a entrambi, ndr) vuol dire che il contagio è recente e/o in corso. In questo caso scatta l’isolamento immediato e si passa al tampone». Cosa sarete in grado di fare voi? «Il laboratorio è già in grado di poter eseguire i test sierologici in chemiluminescenza o quantitativo per dosare la quantità di anticorpi. Se le IgG sono alte – senza la presenza di IgM – si presume una buona immunità anche se non si hanno certezze sulla durata. Ma è un test che si avvicina a un buon 97-98% di attendibilità. Altro step è l’analisi del tampone nasofaringeo che avranno la facoltà di scegliere o la struttura pubblica o il nostro laboratorio». Il test non è obbligatorio, perché però è opportuno farlo? «La Regione ritiene che questo sia uno screening epidemiologico e non un test diagnostico. Innanzitutto serve a scovare gli asintomatici possibili ‘untori’. E poi per mappare i contagi». Però chi risulta negativo al test, non è escluso possa contagiarsi già il giorno dopo. Ha ‘validità’ solo pochi giorni. «Beh, il quadro clinico è fondamentale così come la sintomatologia. In questi casi si contatti il medico. E poi dopo 15 giorni dal primo, sarebbe consigliabile ripetere il test sierologico». Come fare per sottoporsi all’esame? «I cittadini privati devono chiedere prescrizione al medico di fiducia, senza affollare gli ambulatori e quindi anche in via telematica. Le aziende invece dovranno inviare alla Regione un’autocertificazione con la quale indicare il tipo di laboratorio e il test da esso utilizzato. Bianalisi ha predisposto una squadra di 50 infermieri per andare nelle imprese ad effettuarli»