"Vaccini per gli over 50 non prima di giugno"

Prenotazioni da lunedì per gli over 55, da giovedì per gli altri. In provincia sono già 37 le persone sottoposte a cure con ’monoclonali’

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di Giulia Beneventi

Non partiranno prima di inizio giugno gli appuntamenti per gli over 50, che da poco hanno guadagnato un posto prioritario nella campagna vaccinale.

"Dovremmo iniziare prima con la fascia 55-59 anni – ha spiegato ieri in conferenza stampa la direttrice sanitaria Ausl, Nicoletta Natalini (nella foto sopra) a cui poi seguiranno da giovedì 13 i 55-59 anni –. Abbiamo però aperto da poco le agende per il target 60-64 anni (le prenotazioni sono iniziate questo giovedì, ndr) quindi i primi appuntamenti per la categoria successiva saranno tutti fissati tra il 3 e il 15 giugno circa".

Nel Reggiano questa categoria conta quasi 40mila persone, ma la popolazione di aventi diritto effettiva è in tutto di 30 mila circa: molti infatti sono soggetti che, per ragioni di salute o perché appartenenti a determinate categorie professionali, hanno già ricevuto il vaccino. Le agende peraltro sono state programmate "a buon senso", spiega sempre la direttrice, perché l’unica consegna di dosi già programmata è verso la fine di questo mese - peraltro in quantità decisamente minori rispetto alla fornitura arrivata di recente.

L’utilizzo delle dosi. A questo proposito, Natalini ha voluto toccare un tasto delicato riguardo la gestione locale della campagna: "A fine settimana scorsa abbiamo ricevuto una consegna importante di dosi AstraZeneca – ha spiegato –. Coi ritmi che siamo capaci di sostenere le avremmo potute usare in tre giorni, ma così non è stato. La ragione è che ci sono ancora 10 mila richiami da fare, da qui alla fine del mese. Se la percentuale di utilizzo delle dosi è bassa, è perché dobbiamo poter garantire il richiamo a tutti coloro che hanno iniziato il ciclo vaccinale". Intanto la Regione ha dato il via libera per iniziare a vaccinare anche i caregiver.

Il quadro generale. Al momento, su tutta la provincia, sono state somministrate quasi 154.180 prime dosi e poco più di 60 mila seconde dosi. La copertura delle prime categorie ad aver avuto la priorità è a un buon livello (gli over 80 sono al 90%, i 75-79 anni all’84% e i 70-74 all’80%). La nota dolente rimangono i 65-69, la cui scarsa partecipazione alla campagna porta a una copertura attuale del 54%. Gli ‘estremamente vulnerabili’ citati nelle liste fornite dalla regione sono al 75%. Tra le categorie ‘agli sgoccioli’ ci sono anche le vaccinazioni domiciliari (ne mancano meno di 200), mentre le forze dell’ordine e il personale scolastico inizieranno a breve con le seconde dosi.

I monoclonali. Sono 37 le somministrazioni di anticorpi monoclonali effettuate finora. Nessuno dei pazienti ha presentato effetti collaterali, né durante né dopo la terapia. Su queste persone è stato attivato un monitoraggio costante, ogni giorno si collegano a un link apposito per rispondere a delle domande sul loro stato fisico. Questi dati possono essere consultati allo stesso tempo dal medico di base, i medici Usca e il reparto di malattie infettive del Santa Maria Nuova, sezione ospedaliera di riferimento per la sperimentazione.

Gli ospedali. "Dopo un periodo di stasi, nelle ultime settimane pare che la situazione si stia sbloccando".

A commentare la situazione ospedali è il direttore del presidio provinciale, Giorgio Mazzi. Gli accessi al pronto soccorso sono aumentati, ma "i posti letto Covid sono diminuiti e sono stati riconvertiti a non-Covid 20 posti in medicina a Scandiano e 4 in intensiva a Guastalla". L’occupazione delle terapie intensive, in generale, è scesa dall’83 al 75%.

Il dato totale dei ricoveri per Covid, che da due settimane era fermo a 180, ora è 173. "Se questo trend di riduzione dovesse continuare - ha concluso il direttore - aumenterebbero i posti letto liberi in degenza ordinaria, l’allentamento per i reparti più gravi richiederebbe invece più tempo".